"A fronte di 1,5 miliardi stanziati 2 anni fa le frazioni sono quasi irrilevanti, i numeri sono spaventosi". Così il deputato di Forza Italia Pierantonio Zanettin, unico membro vicentino della Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema bancario e finanziario, da noi sentito, commenta la relazione dell'ex sottosegretario all'Economia Pier Paolo Baretta (Partito Democratico) che era stato convocato in audizione per oggi, ma la crisi di governo con le dimissioni di Conte e il bivio Draghi-elezioni hanno fatto saltare la convocazione. Baretta però ha fatto comunque pervenire in qualche modo la sua versione mandando in Commissione una relazione, depositata agli atti, che secondo Zanettin è la prova, numeri alla mano, del "flop di tale misura".
"In quasi otto mesi dalla scadenza del termine non sono state licenziate neppure 10 mila domande ed erogati solo acconti per complessivi 18 milioni di euro - ha affermato oggi Zanettin in una nota -. Circa 1800 euro a pratica. Una autentica miseria. Ho fatto un rapido calcolo. Di questo passo, ben che vada, saranno necessari almeno otto anni per esaminare
le 144.000 domande presentate. Di fronte alle difficolta' di lavoro incontrate dalla Commissione tecnica, a causa di una normativa di poco agevole applicazione, il prossimo Governo e' chiamato ad una improcrastinabile revisione legislativa".
Ma quindi, che fare?
"Abbiamo il 60% delle pratiche bloccate per integrazione documentale - ci ha spiegato ancora Zanettin - manca il decreto patrimoni, il ritardo è pazzesco, bisogna rimetterci mano per semplificare le modalità di accertamento".
Abbiamo sentito anche il deputato veneziano del Movimento 5 Stelle Alvise Maniero, chiedendogli se condivida l'espressione usata da Zanettin a proposito del FiR, cioè flop.
"La relazione Baretta conferma quanto noi del Movimento avevamo sempre sostenuto: la struttura tecnica è impallata, a dicembre 2020, quasi tre anni dall'inizio della legislatura, somma stanziata meritoriamente, rimane lì e non funge da ristoro urgente nonostante la larghissima maggioranza delle pratiche abbia avuto la via forfettaria, cioè una procedura accelerata" ci spiega Maniero. "Ciononostante è stato erogato solo l'1%, forse sul 6% delle domande".
Ma di chi è la colpa?
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