Presenti circa trenta sigle, sono stati 22 gli interventi in totale all’incontro col governo rappresentato da Massimo Bitonci e Alessio Villarosa sul tema del Fondo di ristoro per le vittime di reati finanziari. Ce ne riferisce a caldo l’avv. Franco Conte, presidente di Codacons Veneto che fa parte delle associazioni Unite per il Fondo. Ecco la sua nota che sintetizza gli interventi dei “contrari” e dei favorevoli. i primi di fatto critici verso il Fondo e disponibili ad una nuova legge che allarghi la platea dei risarciti e semplifichi la procedura; i secondi, tra cui Codacons, a favore dell’immediata pubblicazione del Decreto e con ampia disponibilità a prendere in considerazione un tavolo tecnico per esaminarne eventuali criticità per una revisione in occasione della prossima legge di bilancio.
A) critici verso il Fondo e disponibili ad una nuova legge che allarghi la platea dei risarciti e semplifichi la procedura, ecco i punti di critica: 1. esclusione di azionisti antecedenti 2012 … 2007, 2. l’indicazione di risparmiatori è riduttiva di altri azionisti e danneggiate, 3. la procedura è troppo complesa e va semplificata al massimo, senza onere della prova dell’inganno subito, 4. criterio cronologico di evasione delle domanda sarebbe anticostituzinale e negativo, 5. assolutamente indaguato lo stanziamento di 25 milioni pr 4 anni!, 6.andrebbero esclusi quelli che hanno aderito alla OPT transazione el 15 % circa della primera scorsa.
B) a favore dell’immediata pubblicazione del Decreto e con ampia disponibilità a prendere in considerazione un tavolo tecnico per esaminare eventuali criticità per una revisione in occasione della prossima legge di bilancio
Così non si perde tempo, si spendono i primi 25 milioni e si predipsongono le risorse – promesse e ribadite – da far affluire al Fondo e garantire il risarcimento del danno subito nella misura del 100%, come garantito dalla norma istitutiva grazie proprio al contestato criterio cronologico.
Infatti una volta liquidati con 100 milioni i primi risparmiatori, senza paletti di reddito e di quantità del danno, diventa inevitabile per il Governo e per il Parlamento onorare l’impegno preso in campagna elettorale e negli o.d.g. votati all’unanimità in occasione dell’approvazione sia del dl n. 99 del 25 giungo 2017 che della legge 205 del 27 dicembre 2017.
In particolare si è evidenziata la infondatezza e, talvolta, la malafede di affermazioni dei sabotatori del Fondo in termini ogggettivi:
1. esclusione di azionisti antecedenti 2012… al 2007… una bufala… la norma non prevede nessuna data… solo che il risparmiatore sia stato vittima di inadeguata informazione…!
2. l’indicazione di “risparmiatori” è perfetta per superare le critiche dell’Europa e per indicare la figura protetta dall’art. 47 della Costituzione. Allargare la platea è certo auspicabile ma non è necessario cancellare, ignorando, quanto già in legge!
3. la procedura non è per niente complessa. L’autorità anticorruzione ha svolto con efficacia e tempi accettabili l’azione di risarcimento degli obbligazionisti delle 4 banche (Carife Carifac Etruria..). Quanto emerso dagli atti giudiziari di rinvio a giudizio degli imputati e dalla Commissione d’inchiesta Parlamentare ad hoc rende oggettivo lo stato di danneggiato da comportamento penale in violazione delle norme a tutela del risparmiatore. La richiesta avanzata dalla Regione Veneto di aprire due sportelli a Vicenza e Treviso renderebbe ancora più rapidi i tempi per il risarcimento;
4. il criterio cronologico di evasione delle domande non è anticostituzionale, mentre è strategico per ribadire il principio sancito dalla norma di procedere al ristoro dell’intero danno subito.
5. Il modestissimo stanziamento di 25 milioni è da tutti ovviamente giudicato solo l’inizio… non il tutto! Se cade il principio cronologico rischia di essere distribuito (anche se implementato) spalmandolo tra le decine di migliaia di risparmiatori, sarebbe una beffa.
6. Circa l’esclusione dal ricorso al Fondo di chi ha aderito alla tranzazione del 15% verrebbe consumata una infamia. Le adesioni sono state sollecitate in un contesto che ne implica la nullità! Punire chi, per necessità, ha quantificato una minima parte dei risparmi sarebbe un secondo tradimento.
Va denunciato forte e charo il rischio di non pubblicare il decreto per andare verso una nuova norma che priverebbe i risparmiatori del diritto all’intero ristoro del danno subito e, proprio mentre tra SGA e Banca Intesa sono partiti gli aggiornamenti degli interessi fuori fido (anche oltre il 20%) e le fasi prelimnari degli atti esecutori.
Senza contare che i risparmiatori per due terzi sono ultra 65enni
I risparmiatori chiedono dignità e non sostegno caritatevole.
Se dovesse essere confermato il mancato avvio del fondo le associazioni si incontreranno di nuovo con i gruppi parlamentari e apriranno un forte confronto sul territorio.
Dall’incontro siamo usciti molto preoccupati, grazie alla sciagurata sponda di alcune associazioni filogoverative e capitanate da mancati eletti al parlamento.
In una intervista dei giorni scorsi il precedente sottosegretario on.le Baretta è stato esplicito: il Decreto di attuazione è pronto, non prevede paletti, ha una procedura semplice e collaudata.
Ora tocca al Governo, al Ministro Tria, pubblicare, dare esecuzione e procedere all’incremento delle risorse necessarie, che, ripetiamo, attinte dai fondi dormienti non danno problemi con L’Europa e sono capienti.
Siamo fiduciosi che il Primo Ministro Conte manterrà l’impegno assunto e che il sottosegretario on.le Bitonci difenderà il Veneto e quanto votato unanimemente dal Consiglio regionale.
In sintesi noi oggi abbiamo ribadito i punti oggettivi:
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migliaia di vittime, per oltre i due/terzi ultra 65enni, sono in attesa di risarcimento; è urgente pubblicare il Decreto attuativo che giace sul tavolo del Ministro del MEF, il cui termine è scaduto da oltre 3 mesi;
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la legge vigente assicura il ristoro al 100% del danno subito, senza paletti di reddito, di consistenza patrimoniale, di quantità del danno; il Fondo non è intervento di carattere sociale ma di tutela del risparmiatore tradito;
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predisporre come è stato assicurato da tutte le forze politiche la norma che incrementi il “simbolico” stanziamento di 100 milioni, che sono già disponibili attingendoli dai Fondi dormienti, ancora di recente autorevolmente dichiarati capienti;
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sono state presentate interrogazioni da Forza Italia, Fratelli d’Italia, il sen. De Poli, il gruppo PD al Senato che evidenziano l’urgenza di dare immediato ristoro ai risparmiatori;
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M5S e Lega hanno uno specifico impegno di priorità nel Contratto di Governo dove si legge a fine pag.14 «… Per far fronte al risarcimento dei risparmiatori ?espropriati? si prevede anche l?utilizzo effettivo di risorse, come da legge vigente, provenienti da assicurazione e polizze dormienti…».
Franco Conte (Codacons Veneto per associazioni Unite per il fondo)