Repressione in Iran, Barbisan (GM) chiede al Consiglio Veneto difesa dei diritti umani

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repressione in rian
Fabiano Barbisan

Contro la repressione del dissenso in Iran il consigliere Fabiano Barbisan del Gruppo Misto ha chiesto l’impegno del Consiglio Veneto.

“Non possiamo rimanere inerti e in silenzio”, ha detto spiegando le ragioni del suo Ordine del Giorno approvato all’unanimità dall’intero Consiglio regionale del Veneto.

“Fermiamo la barbarie che in Iran sta alimentando una repressione brutale contro donne e giovani e non risparmia neppure i bambini. Le ultime notizie di queste ore parlano di almeno 44 minorenni, tra i 2 e i 16 anni uccisi dalle forze di sicurezza iraniane con 300 minori arrestati durante le proteste insorte in seguito alla morte di Mahsa Amini, il 16 settembre scorso”.

Con il suo ordine del giorno, Barbisan ha chiesto quindi “di sostenere e difendere in Iran i principi fissati dalla Dichiarazione universale dei diritti umani: bisogna tenere alta l’attenzione su quanto sta accadendo in Iran dove donne di tutte le età che rivendicano quella libertà e quella autonomia loro negata da un regime oscurantista e anacronistico.

Sono le proteste di un popolo che non sopporta più anni di continue violenze e vessazioni, torture, arresti, minacce che nulla hanno a che fare con la fede religiosa, ma sono piuttosto frutto di un oscurantismo inaccettabile.

Io devo ringraziare innanzitutto il collega e amico Luciano Sandonà grazie al quale sono entrato in contatto con l’Associazione Democratica degli Iraniani che assieme accogliemmo a palazzo Ferro Fini nello scorso ottobre in un incontro con il presidente Ciambetti.

L’intero Consiglio regionale non ha avuto dubbi e sono rimasto colpito e inorgoglito nel vedere che tutti i gruppi hanno chiesto di sottoscrivere il mio Ordine del Giorno – conclude Barbisan – perché è emerso un idem sentire, una volontà comune, nel rifiutare la barbarie antistorica di un regime inaccettabile in cui pasdaran e ayatollah stanno vessando cittadini innocenti”.