Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani festeggia la Repubblica Italiana nel giorno in cui ricorre il 75° anniversario dal 2 giugno 1946 quando gli italiani vennero chiamati ad esprimere il loro voto per decidere sulla forma di stato da dare al Paese.
Il referendum istituzionale fu indetto con decreto luogotenenziale numero 151 del 25 giugno 1944, emanato dal Governo Bonomi a firma del Luogotenente Generale del Regno d’Italia Umberto di Savoia Principe di Piemonte.
A pochi giorni dalla liberazione di Roma, l’art. 1 del decreto stabiliva che “dopo la liberazione del territorio nazionale, le forme istituzionali saranno scelte dal popolo italiano, che a tal fine eleggerà, a suffragio universale, diretto e segreto, un’Assemblea Costituente per deliberare la nuova costituzione dello Stato”.
Fu così che, per la prima volta a suffragio universale su scala nazionale, il Popolo Italiano si espresse al referendum istituzionale ed alle contestuali elezioni politiche dell’Assemblea Costituente decretando, dopo non poche tensioni, la scelta della forma repubblicana.
Dichiarata festa nazionale nel 1949, la ricorrenza della festa della Repubblica fu dal 1977 al 2001 spostata alla prima domenica di giugno per poi tornare festa nazionale sotto la presidenza di Carlo Azeglio Ciampi che la volle ristabilire come: “data unificante, un giorno a sigillo di una comunità nazionale” ( cit. PdR Ciampi).
In questo giorno festeggiamo la nostra Patria libera, giusta e pacifica.
Il sentimento di attaccamento sembra tornare vivo solo nei momenti di estrema difficoltà per poi affievolirsi dinanzi alla buona sorte.
Eppure abbiamo una promessa da mantenere, una Costituzione da mantenere.
“La Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta, la lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile. Bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse”. Così Piero Calamandrei parlava ai giovani studenti milanesi, incitandoli alla partecipazione attiva alla politica del paese per coltivare la solidarietà universale, nonostante la diffusione dell’indifferenza alle sorti altrui.
L’Art. 52 della Costituzione recita “La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino”.
Ma come educare i nostri studenti alla difesa della Patria?
L’amor di patria è un sentimento che tende alla fratellanza tra i popoli, alla tutela delle libertà dei cittadini, al rispetto dei loro diritti civili nel pieno rispetto del pluralismo culturale.
Oggi abbiamo la fortuna di non dover difendere i nostri territori da attacchi militari, ma non di meno siamo chiamati a difendere la nostra identità di nazione libera e pacifica, difendere la nostra cultura, preservare la salubrità dei nostri territori per rimanere una nazione generosa di libertà, solidarietà e pace anche verso le altre nazioni.
Difendere la Patria, quindi, significa difendere la convivenza pacifica, dirimere i conflitti e gestire le divergenze con equilibrio per assicurare la pace sociale.
Si identifica in quel sentimento solidaristico e pacifico descritto agli art. 2 e 11 della Carta Costituzionale a cui i nostri studenti possono appassionarsi attraverso la conoscenza della storia nazionale e della Costituzione stessa, per diventare cittadini attivi nella vita politica del Paese come fermi ed implacabili difensori pacifici della Patria.
In tale prospettiva la scuola svolge un ruolo fondamentale perché la cultura della pace è la via maestra per mantenere vivo il valore patriottico illuminato dai principi costituzionali e immune da ogni estremismo nazionalista, per alimentare un sentimento sano che unisca e non divida la nazione e che accomuni le diverse nazioni in un’ottica di pacifica convivenza universale.
In occasione della festa nazionale, il CNDDU propone di avviare riflessioni con gli studenti sulla Patria e sulle modalità di cura e difesa politica, pacifica e militare con la partecipazione di esperti che possano soddisfare i bisogni educativi degli studenti in materia di Difesa Nazionale e Servizio Civile Nazionale.
Hashtag per la giornata è “cessate l’odio” come monito alla cessazione di ogni tensione nelle relazioni tra individui, nella società, nella politica e tra le nazioni, che possa minacciare la nostra Patria e il suo carattere libero e pacifico. #cessatelodio
prof.ssa Veronica Radici
CNDDU