Residui FIR: al question time Giorgetti gela i risparmiatori, ma il Comune di Vicenza con un Odg rilancia Arbitro controversie finanziarie (ACF)

Su proposta senatori Zanettin (FI) e Turco (M5S) una Commissione d’inchiesta sul sistema bancario potrebbe vedere la luce i primi mesi del 2025. Tra i suoi compiti anche quello di compiere una valutazione dell’efficacia del FIR

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FIR (Fondo indennizzo Risparmiatori) su Gazzetta Ufficiale n. 165 dell'11 giugno 2019
FIR (Fondo indennizzo Risparmiatori) su Gazzetta Ufficiale n. 165 dell'11 giugno 2019

Lo avevamo anticipato dalle pagine di questo giornale, il rischio era reale e purtroppo si è verificato, parliamo del passaggio a “riserva” degli stanziamenti residui del FIR, Fondo Indennizzo Risparmiatori.

Pierantonio Zanettin azionisti truffati dalle banche Riforma Giustizia
Senatore Pierantonio Zanettin

Durante il Question Time al Senato del 17 ottobre scorso in diretta su RAI 3 il senatore vicentino Pierantonio Zanettin, memore di un Ordine del Giorno che impegnava il Governo a trovare un’adeguata soluzione per i “bocciati” del FIR, tenta l’affondo e rivolge una domanda rimasta a lungo senza risposta al Ministro dell’Economia e delle Finanze presente in aula: “La prima domanda che io le formulo è proprio volta a conoscere l’ammontare di questo residuo di cassa. Le chiacchiere – diciamo così -, le stime di chi si è occupato di questo argomento lo indicano in circa 250 milioni di euro.”

Milena Zaggia (Movimento Risparmiatori Traditi dalle Banche)
Milena Zaggia (Movimento Risparmiatori Traditi dalle Banche)

La questione posta era di una certa importanza, perché i timori di molti riguardavano il passaggio a riserva dei fondi previsto dalla 145/2018 e siccome in tanti avevano tentato inutilmente di interloquire con il Ministero nel corso dell’estate 2024, non ultimo il Consiglio Comunale di Ferrara che il 22 agosto scorso aveva approvato una mozione ad hoc (clicca qui) sui residui, promossa da Milena Zaggia (Movimento Risparmiatori Traditi), si può capire che di fronte alla TV i più attendevano trepidanti la risposta, che è arrivata come la prevista doccia fredda:

Giancarlo Giorgetti
Giancarlo Giorgetti

Il termine per la presentazione delle istanze per l’accesso al Fondo indennizzo risparmiatori (FIR), prorogato più volte, è scaduto il 18 giugno 2020. È stato consentito ai risparmiatori che avevano presentato istanze incomplete di regolarizzarle entro il 1° maggio 2022; la Commissione tecnica incaricata dell’esame delle richieste, dopo numerose proroghe, ha concluso i lavori il 31 ottobre del 2023. Nel corso degli anni 2022 e 2023, la Commissione tecnica del FIR ha istruito 144.871 pratiche, riesaminando tra l’altro in sede di autotutela 1.633 istanze di revisione. Sono state accolte 134.136 istanze, erogando complessivamente l’importo di 1.353.832.529 a 129.899 risparmiatori.

Per quanto riguarda le controversie giudiziarie promosse, relativamente a richieste di indennizzo non accolte, sono state conservate in bilancio le somme necessarie per dare copertura alle eventuali erogazioni conseguenti all’esito delle stesse. Ciò posto, in conseguenza del completamento dell’attività del fondo entro il detto termine del 31 ottobre 2023, la dotazione di bilancio residuo del FIR è divenuta economia di bilancio dello Stato e, pertanto, al di là degli accantonamenti per le cause pendenti, non sussistono allo stato ulteriori risorse.”.

Giorgetti, però, non fornendone la cifra esatta, lascia ad altri il calcolo dei residui riassorbiti dal Bilancio dello Stato: un miliardo 575 milioni la cifra stanziata, a cui vanno sottratti un miliardo 353 milioni e 832,529 euro elargiti, le spese di “gestione” (Commissione tecnica etc.) e l’imprecisata cifra della cifra accantonata per le vertenze ancora in corso rendono, però, credibili i circa 250 milioni residui di cui si rumoreggia.

L’effetto, comuqnue, delle parole del ministro, temute ma attese, dura qualche minuto fra gli interessati e i risparmiatori che vedono pronunciata la parola fine in pochi secondi dopo anni di battaglie, ma il Ministro non ha ancora finito di rispondere perché Zanettin, presa la palla al balzo, aveva posto un altro quesito: “ho formulato l’ipotesi che il Governo valuti tale possibilità – aprire un termine per adire l’arbitro delle controversie finanziarie, che è una procedura light, poco costosa, per cui non occorre neppure l’avvocato. Ciò consentirebbe a certe posizioni (ripeto: errori formali e procedurali, non di merito, che potrà essere valutato in altra sede) di trovare una soluzione che mi pare più che ragionevole.”

La risposta di Giorgetti arriva puntuale ma equivoca: “Quanto all’impegno assunto dal Governo con l’ordine del giorno citato – attesa la specificità e l’eccezionalità della disciplina del FIR, che al momento della sua definizione fu oggetto di approfondita interlocuzione con gli uffici della Commissione europea al fine di evitare contestazioni in tema di aiuti di Stato – sono in corso approfondimenti sull’opportunità di intervenire per risolvere definitivamente il contenzioso ancora in corso. Per quanto concerne le domande respinte per ragioni procedurali, come ho appena illustrato, è stata già consentita la possibilità di regolarizzarle dopo la scadenza del termine del 2020, mentre ulteriori fattispecie di remissione in termini per irregolarità meramente formali richiederebbero l’adozione di ulteriori specifici interventi normativi, dotati, per le ragioni che ho illustrato, di autonoma copertura finanziaria, che ovviamente dovranno essere valutate nel quadro attuale di finanza.”

Le parole del Ministro possono essere lette in diversi modi: vi è chi le interpreta come una chiusura netta, altri come uno spiraglio di trattativa con il MEF. Non staremo qui a fare opera di interpretazione autentica, ci limiteremo a fornire l’informazione così come risulta dal verbale stenografico del Senato per poi lasciare la parola ai fatti.

Mozione pro azionisti azzerati BPVi e Veneto Banca nasce anche da audizione di Conte (Codacons) e Cavallari (Adusbef) in commissione consiliare a Vicenza
Audizione di Conte (Codacons) e Cavallari (Adusbef) in commissione consiliare a Vicenza
Luigi Ugone (Noi che credevamo nella Banca Popolare di Vicenza)
Luigi Ugone (Noi che credevamo nella Banca Popolare di Vicenza)

Che il tanto vituperato Arbitro delle controversie finanziarie (ACF) però, dopo lungo disquisire, sia tornato di moda lo testimonia il recente Ordine del giorno del Comune di Vicenza (31.10.2024 ), maturato dopo l’audizione in Commissione consiliare “Affari istituzionali, finanze e partecipate” di Noi che credevamo nella BPVi (Luigi Ugone), Adusbef Veneto (Fulvio Cavallari) e Codacons Veneto (Franco Conte).

Il 31 ottobre, in occasione della Giornata mondiale del risparmio, il documento approvato all’unanimità ne fa cenno: “i sottoscritti consiglieri comunali chiedono che il Consiglio Comunale di Vicenza impegni il Sindaco e la Giunta a sollecitare formalmente il Governo e il Parlamento, affinché: 1) Vengano adottate misure legislative volte a garantire un ulteriore ristoro per i risparmiatori esclusi, con particolare attenzione alle persone più vulnerabili, umili e spesso ignorate dal sistema; 2) Si ripristini la piena operatività dell’Arbitro delle Controversie Finanziarie (ACF), estendendone la competenza anche ai risparmiatori vittime dei fallimenti bancari del 2017, e garantendo le risorse necessarie per i ristori, utilizzando i fondi dei “conti dormienti”; 3) Venga valorizzata la collaborazione con le associazioni di tutela dei risparmiatori che da anni si adoperano per difendere i diritti e la dignità dei cittadini danneggiati; 4) Sia garantita la massima trasparenza e accessibilità alle informazioni relative alle procedure di ristoro, in modo che nessun risparmiatore venga escluso per motivi burocratici o per mancanza di conoscenze; 5) Venga portato avanti un monitoraggio continuo da parte delle istituzioni preposte, per verificare l’effettivo utilizzo delle risorse stanziate a favore delle vittime del risparmio tradito.”.

L’appello dei consiglieri vicentini è stato sostanzialmente rilanciato (in una nota che a breve approfondiremo, ndr) il 1° novembre stesso da Patrizio Miatello (Associazione Ezzelino III da Onara), una bella soddisfazione per tutti coloro che, agli albori del fondo, difesero a spada tratta la bistrattata Legge 205/2017 (che proponeva proprio un arbitro), legge mandata in panchina al fotofinish dalla Legge 145/2018 che però, come si è visto, sta lasciando a bocca asciutta una serie di risparmiatori bocciati ed esclusi ma oggi ricordati dall’O.d.g. del Comune Vicentino.

Come si è detto, però, seguiremo i fatti, ed è notizia del 1° novembre che i senatori Pierantonio Zanettin (FI) e Mario Turco (M5S) hanno elaborato il testo di una proposta di legge per un’apposita Commissione d’inchiesta sul sistema bancario, che potrebbe vedere la luce i primi mesi del 2025 , tra i suoi compiti anche quello di compiere una valutazione dell’efficacia del FIR.