“Responsabili” e tessere “occulte” a Vicenza: Donazzan sgambetta Berlato e Rucco vede Roma

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I responsabili Francesco Rucco ed Elena Donazzan
I responsabili Francesco Rucco ed Elena Donazzan "brindano"

C’erano una volta i “responsabili“, parlamentari alla Antonio Razzi e alla Domenico Scilipoti, che si staccarono dall’Italia dei valori per motivi ideali (non votare la sfiducia a Silvio Berlusconi) o meno nobili e “personalistici” come ipotizzò l’allora leader di IdV Antonio Di Pietro sulla base anche di quanto affermato dallo stesso Razzi.

Nel tempo quella definizione, che pareva canzonatoria, è diventata così abituale nell’accompagnare i transfughi da formazioni in cui erano stati eletti per approdare in case più accoglienti e con maggiori prospettive che oggi si può associare senza tema di offesa (e addirittura senza che noi corriamo ulteriori rischi di querele) a moltissimi politici.

Avvicinandoci al nostro territorio tra i transfughi più recenti ci sono Andrea Berengo e Nicolò Naclerio che dalla lista RuccoSindaco sono passati a FdI dove sono stati raggiunti anche da Roberto D’Amore, eletto nella civica di Claudio Cicero, e da Elena Donazzan che nel partito della Meloni ha trovato rifugio dopo aver vagato per porti in cui le è stato negato l’approdo come quello, non a caso, della Lega di Salvini, il più noto tra gli sbarratori di accesso a porti sicuri nostrani, visto che quello per lui più sicuro sta sempre dalle parti della Libia.

Ma ai responsabili “in chiaro”, in fondo entrati nel linguaggio comune senza attribuzioni di qualifiche ulteriori (una volta erano semplicemente “traditori”), si aggiungono ora, in un mondo politico in evoluzione o dissoluzione, fate voi, quelli “in chiaroscuro”: stavamo scrivendo… “in nero”, ma non vorremmo che l’amica Elena si infastidisse per l’accostamento al suo credo politico di base.

Tra i responsabili in fieri, infatti, come si fa a non considerare il suo delfino vicentino Silvio Giovine, che non è possibile immaginare senza tessera di Fratelli d’Italia mentre la sua musa mostra alla stampa come trofei i suoi amici politici in odore di aderire a FdI, senza, però, l’assenso del suo “collega” di partito oltre che suo noto estimatore, il coordinatore regionale Sergio Berlato?

Ma Giovine, direte, è anche assessore di peso della giunta di Francesco Rucco, che di recente ha “fatto fuori” la “sorella d’Italia”, Isabella Dotto, e che, alla riconta di settembre, quella attesa per rimettere in pace tutti gli aspiranti assessori di centro destra (una folla… oceanica), potrebbe ben dire a Berlato, tirando fuori la tessera del giovin Silvio, occulta ai poveri cittadini mortali ma a lui non ignota, che FdI con tre consiglieri il suo assessore già ce l’ha…

Rucco farebbe, così, felice  anche la “responsabile” Donazzan che in giunta avrebbe un suo fedele personale e non uno espresso dall’amico coordinatore regionale e sicuro leader del partito anche per patrimonio di voti.

Ma, ecco “la” domanda: Francesco Rucco alla riconta di settembre ci arriverà da sindaco pienamente in carica o con le dimissioni in tasca da possibile candidato, ed eligendo, alle oggi possibili politiche di ottobre, in quota Lega, di cui avrebbe la tessera custodita gelosamente, insieme ai patti per Aim dicono i più maliziosi, in qualche armadio a Bruxelles?

Quello di Toni Da Re