Il monumento è tornato a risplendere come 94 anni fa, quando il 4 novembre 1923 venne inaugurato sul sagrato della chiesa dei Santi Gervasio e Protasio. Il sindaco Luigi Brugnaro questo pomeriggio ha riconsegnato alla cittadinanza il Monumento ai Caduti di Carpenedo, oggetto di un restauro che si è concluso nelle scorse settimane. Alla cerimonia erano presenti anche la vicesindaco Luciana Colle, gli assessori Paola Mar e Massimiliano De Martin, i presidenti della Municipalità di Mestre Carpenedo, Vincenzo Conte, e di Favaro Veneto, Marco Bellato, oltre che il consigliere delegato allo Sport Matteo Senno e i consiglieri comunali Lorenza Lavini e Deborah Onisto. Presenti anche i labari e i gonfaloni di Assoarma Mestre, oltre che la Banda Musicale Ccrt di Tessera, che ha concluso l’evento con l’inno di San Marco.
L’operazione di pulitura e recupero è stata finanziata dall’Amministrazione comunale e permette ora alla cittadinanza di tornare a godere del monumento, rivestito in pietra d’Istria, realizzato dall’architetto-scultore Francesco Stecca: “Sono venuto qui perché desideravo che questo momento e questo monumento potessero rivelarsi prima di tutto un simbolo di libertà non solo da ‘dichiarare’ ma anche da ‘realizzare’ – ha dichiarato il sindaco Brugnaro dopo la benedizione del parroco don Gianni Antoniazzi – Questo restauro si è caratterizzato per tanti rimpalli di responsabilità, poi alla fine ci siamo stufati e abbiamo deciso di mettere sul piatto noi i soldi stanziando 20mila euro. Il recinto, l’area verde e tutto ciò che vedete sono stati recuperati con attenzione, anche per questo chiedo che il monumento venga rispettato da tutti. Simboleggia il sacrificio di chi ha perso la vita per la nostra libertà durante le due guerre mondiali. La stessa operazione l’abbiamo compiuta a Venezia con il monumento alla Partigiana davanti ai Giardini della Biennale, perché sono convinto che la libertà vada difesa giorno per giorno e la sua importanza la si scopra solo nel momento in cui la si perde. Ognuno di noi faccia un esame di coscienza chiedendosi quanto stia dando alla propria comunità. Al tempo – ha concluso il primo cittadino – sacrificarono addirittura la vita”.
La cerimonia è stata aperta dalle parole del consigliere delegato allo Sport Matteo Senno: “Sono orgoglioso di aver portato avanti questa operazione di restauro – ha sottolineato – Ho ritenuto doveroso ridare dignità a quello che è un simbolo di tutte quelle persone che, con sacrificio, altruismo, amore per la propria terra, hanno sacrificato la vita in nome della libertà. E’ importante ricordarlo tutti i giorni dell’anno, perché bisogna conoscere il passato per vivere bene il presente e progettare con lungimiranza il futuro. Sono questi i valori da insegnare ai bambini a scuola per farli crescere come cittadini con la ‘C’ maiuscola”.
La statua venne costruita per glorificare i caduti della Prima Guerra Mondiale, incisi sui tre lati del monumento, ma, in seguito, venne dedicata anche a chi perse la vita durante il secondo conflitto mondiale, i cui nomi sono stati aggiunti sulla parte frontale del basamento. Il restauro conservativo ha riguardato non solo le parti lapidee e bronzee, ma anche la recinzione e l’area verde circostante.