Si è svolta oggi al Lido di Venezia la cerimonia di riconsegna alla cittadinanza del Tempio Votivo, alla presenza delle autorità religiose, civili e militari, tra cui il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, il prefetto Vittorio Zappalorto, l’assessore regionale alla Cultura, Cristiano Corazzari, la vicesindaco Luciana Colle, gli assessori comunali ai Lavori pubblici, Francesca Zaccariotto, al Bilancio, Michele Zuin, e all’Urbanistica, Massimiliano De Martin, nonché il prosindaco del Lido, Paolo Romor, il presidente della Municipalità di Lido Pellestrina, Danny Carella, e il consigliere delegato ai Rapporti con le isole, Alessandro Scarpa “Marta”. Il Tempio ha ricevuto la benedizione del Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, che è avvenuta subito dopo gli interventi istituzionali e il taglio del nastro.
“Questo è un momento simbolico per Venezia, per il Lido e per tutti noi – ha esordito il primo cittadino – perché ci ricorda il valore della libertà. Come Amministrazione abbiamo preso in mano le problematiche burocratiche che c’erano, le idee e i progetti, e ci siamo impegnati affinché il restauro si potesse concludere nel più breve tempo possibile. Il risultato è che oggi lo abbiamo riaperto. Il Tempio Votivo ricorda le persone che hanno perso la vita per la nostra libertà e questo è un messaggio che dobbiamo riuscire a trasmettere ai giovani di oggi e alle generazioni future. Penso davvero che quest’edificio, con i significati che racchiude, testimoni l’unità del Paese”.
“E’ un onore essere qui oggi – ha dichiarato Zaccariotto – ad inaugurare quest’opera straordinaria. Questo momento racchiude per noi tre anni di lavoro, ma rappresenta anche la sinergia e la passione con cui tecnici, imprese e istituzioni hanno collaborato per realizzare il recupero del Tempio Votivo. Un monumento che ci permette oggi di ricordare il suo significato storico, ma che vogliamo anche che torni a vivere per i cittadini di Venezia e per tutti coloro che vorranno visitarlo”. L’assessore ha poi ricordato l’importante somma investita per il recupero del Tempio Votivo da Patriarcato, Regione Veneto e Comune di Venezia, che ammonta complessivamente a più di 2 milioni di euro.
Una descrizione tecnica del restauro è stata presentata infine dal direttore della Direzione comunale ai Lavori pubblici, Simone Agrondi. Dopo aver ripercorso le tappe dell’iter burocratico (è del 2016 l’approvazione del progetto definitivo, cui seguono, a fine 2017, l’aggiudicazione lavori da parte dell’impresa e l’approvazione progetto esecutivo), Agrondi è entrato nei dettagli dell’intervento, sottolineando come si sia effettuato un consolidamento strutturale dell’edificio, con particolare attenzione alle fondazioni e alla scalinata principale. E’ stata risanata la cripta, realizzando anche un restauro conservativo delle pareti, ed è stata data particolare attenzione all’illuminazione, sia degli interni che dell’esterno dell’edificio. Sulla cupola si è intervenuto dove c’erano problemi strutturali o di impermeabilizzazione. Al primo piano, in accordo con Soprintendenza e Patriarcato, si è provveduto a rimuovere gli ossari presenti, perché incidevano in modo improprio sulle fondazioni dell’edificio, recuperando lo spazio, ed è stato recuperato anche il secondo piano. Tra le novità, la realizzazione di nuovi bagni per i visitatori e i percorsi pedonali. Infine sono stati recuperati il porticato esterno e spazi verdi, con particolare riguardo per il superamento delle barriere architettoniche: un sistema di collegamenti accessibili conduce ai vari livelli mediante rampe e pedane elevatrici.
Con il termine dei lavori di restauro, il Tempio viene ora riconsegnato al Patriarcato di Venezia. Seguirà una convenzione per la gestione del bene, nella quale è previsto che il piano terra resti al Patriarcato e i due piani superiori saranno gestiti dall’Amministrazione comunale, secondo criteri che saranno definiti tra le parti.