Una rete per la sicurezza del Vicentino che coinvolga vari livelli di governo, dai comuni fino alla questura e la prefettura passando per la provincia.
Dietro iniziativa del presidente di quest’ultimo ente, Andrea Nardin, si è svolto un incontro in Conferenza dei sindaci presenziato anche dal prefetto Salvatore Caccamo e dal questore Paolo Sartori, ieri pomeriggio a villa Cordellina Lombardi, sede di rappresentanza della Provincia a Montecchio Maggiore.
“L’obiettivo – ha affermato Nardin – è aumentare la consapevolezza dei sindaci in merito agli strumenti che hanno a disposizione e che possono attivare tramite il questore e il prefetto per garantire la sicurezza urbana e l’ordine pubblico. La sinergia e lo scambio di informazioni tra istituzioni è fondamentale per poter agire sul territorio in maniera più celere e incisiva, tanto più che nessuno come i sindaci conosce la propria comunità e le situazioni di criticità”.
Il concetto della sicurezza partecipata è stato ampiamente ripreso sia dal questore Sartori che dal prefetto Caccamo.
“I sindaci sono autorità di pubblica sicurezza a livello locale – ha sottolineato il questore – e in quanto tali la loro collaborazione è fondamentale sia nella prevenzione che nella repressione delle fattispecie delittuose.” Tra le misure che possono essere proposte al questore ci sono il foglio di via, l’avviso orale, il daspo e il divieto di accesso agli esercizi pubblici.Tre sono le forme di ammonimento, la prima per stalking, la seconda per maltrattamenti in famiglia e la terza per cyberbullismo.
Fattispecie particolarmente insidiose e su cui agire con tempestività può evitare conseguenze tragiche – ha affermato Sartori -. Mi riferisco, in particolare, ai maltrattamenti in famiglia, fenomeni in crescita e talvolta sottaciuti dalle vittime. I sindaci, che anche attraverso i servizi sociali possono venire a conoscenza di comportamenti violenti, possono segnalare al questore che interviene prima che sia troppo tardi”.
Il questore Sartori ha assicurato massima intransigenza per le segnalazioni che provengono dai sindaci. E la cronaca lo conferma.
Sinergia è la parola d’ordine anche per il prefetto Caccamo.
“Credo molto nella sicurezza integrata e partecipata – ha affermato – che si traduce in collaborazione con i sindaci, ma anche con le associazioni di cittadini e di categoria. Penso, ad esempio, ai sistemi di videosorveglianza privati, che rappresentano uno strumento prezioso a disposizione delle forze dell’ordine e lo potrebbero diventare ancor di più se mappati e interconnessi con le sale operative.”
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Fonte: Provincia di Vicenza