Retribuzione collaboratori giornalistici in Veneto, Luca Zaia incontra Ordine e Sindacato

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Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha incontrato oggi a palazzo Balbi una rappresentanza del Sindacato giornalisti del Veneto e dell’Ordine dei giornalisti del Veneto, accompagnati da una delegazione di collaboratori dei principali gruppi editoriali della regione, che gli hanno rappresentato la situazione venutasi a determinare nelle testate a causa dei tagli ai compensi delle collaborazioni giornalistiche esterne.

Il Presidente ha chiesto alla delegazione che gli venga fornita la relativa documentazione e ha garantito l’immediato interessamento, per quanto di competenza, dell’assessore al lavoro. Ha preannunciato, inoltre, il coinvolgimento del Consiglio regionale del Veneto per valutare, in sede legislativa, un intervento a favore dell’equa retribuzione del lavoro giornalistico parasubordinato.

Un incontro importante, scrive in una sua nota il sindacato, che conferma la sensibilità del Governatore nei confronti dell’informazione locale, quale settore strategico da salvaguardare e rilanciare.

Sul tavolo la questione dei compensi del lavoro dei giornalisti esterni, sulla scia della recente mobilitazione dei collaboratori del Gazzettino e del Corriere del Veneto, colpiti da pesanti tagli unilaterali ai compensi, comunicati dalle aziende.

Sindacato, Ordine e collaboratori hanno descritto nel dettaglio le condizioni lavorative e retributive di chi fa il mestiere di giornalista da parasubordinato.

Giornalisti che assicurano quotidianamente, sette giorni su sette, la produzione di servizi e articoli dando voce in maniera capillare al territorio e ai territori del Veneto.

Giornalisti sfruttati e sottopagati, che con impegno e professionalità contribuiscono a interpretare e divulgare le istanze locali, raccogliendone in diretta umori e trasformazioni.

Giornalisti che non hanno diritti: malattie, ferie, riposi, rimborsi.

Giornalisti che producono anche oltre 200 pezzi al mese per poco più di mille euro, tutto compreso, sullo sfondo di un’organizzazione del lavoro instaurata dagli editori che vede i dipendenti ormai inchiodati al desk, dentro le redazioni, con turni di lavoro a dir poco pesanti, che non riescono a dedicarsi quasi più alla cronaca, alla scrittura.

Sindacato e Ordine hanno posto l’accento sul diritto dei giornalisti collaboratori esterni a essere adeguatamente retribuiti e sul diritto dei cittadini ad avere un’informazione di qualità quale bene pubblico irrinunciabile per la crescita libera e civile di una società.

Quella rappresentata da Sindacato e Ordine è un’emergenza democratica di cui tutti devono farsi carico, consapevoli del fatto che la situazione venutasi a creare è arrivata a un punto di caduta intollerabile.