Sono di nuovo riaperti al pubblico, dopo il complesso lavoro di restauro promosso e realizzato da Venice Gardens Foundation e sostenuto in qualità di main partner da Assicurazioni Generali, i Giardini Reali di Venezia, inaugurati nei giorni scorsi.
I Giardini Reali di Venezia, una superficie di circa 5.000 metri quadrati circondata dall’acqua, hanno origine all’interno del progetto di riforma napoleonica dell’Area Marciana con la decisione, sancita l’11 gennaio 1807 dal decreto di Napoleone Bonaparte, di destinare le Procuratie Nuove a sede del Palazzo della Corona. Fu dell’imperatore Francesco Giuseppe, nel 1857, la decisione di aprire ai cittadini il viale che costeggia il Bacino, concessione revocata dall’imperatrice Sissi e poi riconfermata dai Savoia nel 1866. Ma è nel 1920 che i Giardini reali furono ceduti dalla Corona al Demanio dello Stato, assegnati al Comune e interamente aperti al pubblico. Il percorso di recupero è iniziato nel dicembre 2014 quando, per contrastare il progressivo decadimento del luogo, l’Agenzia del Demanio e la città di Venezia hanno concesso a Venice Gardens Foundation il Compendio Monumentale dei Giardini Reali affinché ne curasse il restauro e la conservazione nel tempo.
L’intervento conservativo e di riqualificazione e successiva manutenzione dei Giardini Reali (costo 5,2 milioni di euro, di cui 3 stanziati da Generali, 1 raccolti con fondi privati e 1 da Veritas) ha riguardato sia la parte dedicata specificatamente al giardino, che del padiglione neoclassico, progettato dall’architetto Lorenzo Santi nei primi anni dell’Ottocento e tutto l’arredo funzionale e decorativo. Il progetto ha previsto la demolizione degli elementi e degli edifici in stato di abbandono, compreso il bunker costruito durante la seconda guerra mondiale e mai rimosso, nonché, sul lato ovest, nell’area ora occupata da strutture edilizie dismesse e allo stato di rudere, il ripristino del ponte levatoio, in cui è stato mantenuto il meccanismo storico di apertura e di chiusura, la ricostruzione della serra composta da un padiglione centrale a pianta circolare, collegata con lo storico Cafehaus, che recupera la sua antica funzione, e della piccola serra, che accoglierà la collezione di piante in vaso e l’attrezzatura per la manutenzione del giardino. Grazie a Veritas, che ha sviluppato un progetto di sostenibilità e attenzione al consumo idrico, sono inoltre stati allestiti 18 servizi igienici.
Numerose nuove piante sono state messe a dimora e dalla prossima primavera saranno un tripudio di colori e di profumi: 22 alberi di alto fusto; 832 arbusti; 6.560 erbacee; 3.150 bulbose; 68 rampicanti.
Venezia, 18 dicembre 2019