L’Operazione “Riapriamo le porte”, promossa dall’ Organizzazione “Di sana e robusta Costituzione” (leggi da noi «Al San Bortolo di Vicenza la seconda tappa veneta di “Riapriamo le porte”») e da CLN, sindacato CUB e associazione Io, ha ottenuto dalla direzione generale e da quella sanitaria dell’Ulss 8 l’abolizione nell’ospedale San Bortolo di Vicenza delle restrizioni a suo tempo imposte per fronteggiare la pandemia.
Raffaele Varvara, presidente della Organizzazione Popolare Rivoluzionaria “Di sana e robusta Costituzione”, spiega nella video intervista del 28 ottobre scorso in copertina obbiettivi e modalità della manifestazione nella nostra videointervista.
Alla delegazione degli organizzatori è stata assicurata la deroga del controllo del lasciapassare sul fine vita e per i pazienti fragili, una verifica interna sulle difformità delle condotte professionali dei sanitari e una corsia comunicativa preferenziale per segnalare condotte professionali difformi o arbitrarie.
La seconda tappa veneta (dopo quella all’ospedale Borgo Trento di Verona) di “Riapriamo le porte” ha portato il 28 ottobre un presidio davanti all’ingresso del San Bortolo di Vicenza. Proseguirà in altri ospedali italiani per poi dirigersi verso la Lombardia e puntare al Ministero della salute.