Riaprono al pubblico i Giardini reali di Venezia. Brugnaro: “Un luogo simbolico. Il mondo intero difende l’area marciana, da qui dobbiamo allargare lo sguardo all’intera città”

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Comune di Venezia
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“E’ motivo di orgoglio per tutta Venezia tornare a potersi fregiare del fascino di un luogo come quello dei Giardini Reali. Un’area verde d’eccellenza in una delle aree più ricche di storia della città e che, per questo, assume una valenza ancor più significativa e strategica dal punto di vista ambientale”. Con queste parole il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha salutato l’inaugurazione dei Giardini reali di Venezia, dopo il complesso lavoro di restauro promosso e realizzato da Venice Gardens Foundation e sostenuto in qualità di main partner da Assicurazioni Generali. Un appuntamento molto atteso a cui sono intervenuti, tra gli altri, il Ministro per i Beni e le attività culturali, Dario Franceschini, Adele Re Rebaudengo, presidente di Venice Gardens Foundation, e Philippe Donnet, ceo di Assicurazioni Generali. Presenti inoltre Paolo Pejrone, architetto giardiniere, Alberto Torsello, responsabile del restauro architettonico, e Andrea Illy presidente di Illycaffè, insieme alle autorità cittadine e ai rappresentanti delle più prestigiose istituzioni culturali della città.

I Giardini Reali di Venezia, una superficie di circa 5.000 metri quadrati circondata dall’acqua, hanno origine all’interno del progetto di riforma napoleonica dell’Area Marciana con la decisione, sancita l’11 gennaio 1807 dal decreto di Napoleone Bonaparte, di destinare le Procuratie Nuove a sede del Palazzo della Corona. Fu dell’imperatore Francesco Giuseppe, nel 1957, la decisione di aprire ai cittadini il viale che costeggia il Bacino, concessione revocata dall’imperatrice Sissi e poi riconfermata dai Savoia nel 1866. Ma è nel 1920 che i Giardini reali furono ceduti dalla Corona al Demanio dello Stato, assegnati al Comune e interamente aperti al pubblico. Il percorso di recupero è iniziato nel dicembre 2014 quando, per contrastare il progressivo decadimento del luogo, l’Agenzia del Demanio e la città di Venezia hanno concesso a Venice Gardens Foundation il Compendio Monumentale dei Giardini Reali affinché ne curasse il restauro e la conservazione nel tempo.

L’intervento conservativo e di riqualificazione e successiva manutenzione dei Giardini Reali (costo 5,2 milioni di euro, di cui 3 stanziati da Generali, 1 raccolti con fondi privati e 1 da Veritas) ha riguardato sia la parte dedicata specificatamente al giardino, che del padiglione neoclassico, progettato dall’architetto Lorenzo Santi nei primi anni dell’Ottocento e tutto l’arredo funzionale e decorativo. Il progetto ha previsto la demolizione degli elementi e degli edifici in stato di abbandono, compreso il bunker costruito durante la seconda guerra mondiale e mai rimosso, nonché, sul lato ovest, nell’area ora occupata da strutture edilizie dismesse e allo stato di rudere, il ripristino del ponte levatoio, in cui è stato mantenuto il meccanismo storico di apertura e di chiusura, la ricostruzione della serra composta da un padiglione centrale a pianta circolare, collegata con lo storico Cafehaus, che recupera la sua antica funzione, e della piccola serra, che accoglierà la collezione di piante in vaso e l’attrezzatura per la manutenzione del giardino. Grazie a Veritas, che ha sviluppato un progetto di sostenibilità e attenzione al consumo idrico, sono inoltre stati allestiti 18 servizi igienici.

Numerose nuove piante sono state messe a dimora e dalla prossima primavera saranno un tripudio di colori e di profumi: 22 alberi di alto fusto; 832 arbusti; 6.560 erbacee; 3.150 bulbose; 68 rampicanti.

“Oggi restituiamo a Venezia, dopo cinque anni di intenso e appassionato lavoro, i suoi Giardini Reali, un luogo iconico tra i più amati dai veneziani – ha sottolineato Adele Re Rebaudengo, presidente di Venice Gardens Foundation, nata nel 2014 per restaurare e conservare parchi, giardini e beni di interesse storico e artistico – Nel tempo ne cureremo la conservazione e la crescita perché un giardino deve essere ogni giorno nutrito e protetto”.

“Con la riapertura dei Giardini – ha aggiunto Donnet – si completa il primo tassello del più ampio progetto di Generali su Venezia e sull’area marciana, sede storica della Compagnia, che si concluderà nel 2021 con la riqualificazione delle Procuratie Vecchie, futura sede della fondazione ‘The Human Safety Net’, due progetti importanti di carattere ambientale e sociale, all’insegna della sostenibilità”.

Nel ringraziare Venice Gardens Foundation per aver creduto fortemente nel progetto, “dimostrando grande concretezza”, e Generali, principale finanziatore dell’intervento, il sindaco Brugnaro ha inoltre evidenziato: “Il recupero dei Giardini reali ha sempre avuto il pieno sostegno da parte dell’Amministrazione comunale che ha fatto del principio di sussidiarietà uno dei capisaldi del proprio agire per salvaguardare il proprio patrimonio artistico e culturale. Gli imprenditori dimostrano ancora una volta di essere lungimiranti: grazie anche all’Art bonus, che consente di usufruire di benefici fiscali, possono investire risorse a fini sociali in modo trasparente”. Nel ribadire poi come Venezia possa essere il luogo ideale per ospitare un grande centro di ricerca e di studio per i cambiamenti climatici il sindaco ha sottolineato: “Il mondo intero difende l’area marciana, ma da qui dobbiamo allargare lo sguardo all’intera città. Si deve ora dimostrare con i fatti di voler risolvere i problemi nelle periferie della Città storica, come a Castello, Cannaregio, Giudecca, Pellestrina, Murano realizzando delle opere, magari provvisorie, per mettere in sicurezza le case dei cittadini. La marea eccezionale della metà di novembre ha riacceso i riflettori su Venezia, facendo capire che la città non solo va difesa, ma va anche aiutata: abbiamo il dovere di finire opere come il Mose e gestire il tema delle grandi navi”.

Impegno preso in carico dal ministro Franceschini che, definendo l’appuntamento odierno “una bellissima storia di amore e generosità per Venezia”, ha spiegato: “C’è un progetto del Governo per la città perché non scemi il livello di attenzione quando i riflettori dell’emergenza si spegneranno”.