Ho visto alcuni ultimi “spettacoli” (per me inquietanti più che indegni) di qualche “rappresentante del popolo” (o meglio, della gente).
Mi riferisco alla richiesta di matrimonio avvenuta durante una seduta alla Camera dei Deputati, a Salvini che fa la sua solita esibizione al telefonino, a quello che si è sentito offeso dalla senatrice Segre perché ha parlato di “Gesù ebreo“. Uno squallore unico.
Si passa dalla trasformazione del parlamento in una trasmissione tipo “grande fratello” o “uomini e donne” (cosa, forse, “normale” dal momento che ormai i politicanti parlano di politica principalmente nei “salotti televisivi” più che nelle istituzioni), al “grande leader” che parla da solo a un cellulare, all’ignorate di turno che si dichiara fervente cattolico e, con una “punta” di razzismo, non ammette che Gesù potesse essere ebreo (come se la cosa fosse una specie di bestemmia).
Ma dove stiamo andando o, meglio, dove siamo arrivati?
Questi esempi di “fauna politica” siedono nelle poltrone che contano, prendono un compenso per lavorare per il paese o per essere quello che dimostrano (cioè, a voler essere buoni, dei guitti che si credono chissà che cosa)? Sono sempre più convinto che stiamo vivendo nel “declino dell’impero”.
A volte mi viene da pensare che non solo bisogna rimpiangere i tempi della prima repubblica, ma anche il cavallo di Caligola …
Dubito che ci possa essere speranza senza una rivoluzione culturale e delle coscienze. Forse il problema non sono gli atteggiamenti di questi personaggi che inquinano la Politica (quella vera, con la P maiuscola che dovrebbe essere praticata con passione, serietà e competenza) ma il fatto che quelli che li votano hanno perso il senso della misura e del ridicolo.
Povera Patria