Riciclaggio, Guardia di Finanza sequestra mazzette di banconote per 109.000 euro

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Nei giorni scorsi, i militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro preventivo emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Vicenza, cautelando una somma di denaro contante di oltre 109.000 euro nei confronti di una persona fisica.

Le indagini sono state avviate sulla base di gravi indizi di violazione alle norme tributarie emersi mediante l’analisi degli alert di rischio derivanti dalle interrogazioni alle banche dati in uso al Corpo, che evidenziavano forti anomalie sui costi sostenuti dalle imprese, al fine di contrastare i fenomeni di evasione fiscale, privilegiando la selezione delle posizioni riconducibili a contesti imprenditoriali di maggiore rischio economico-finanziario.

In particolare, le Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria hanno sviluppato un’investigazione di polizia economico-finanziaria sul conto di una società di comodo vicentina utilizzata nel fenomeno di frode fiscale dei falsi crediti tributari. Questo modello di frode si concretizza nella strumentale creazione di crediti I.V.A. fittizi e nella cessione degli stessi anche attraverso l’emissione ed utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, al fine di permettere ad altre società beneficiarie l’indebita compensazione delle imposte nelle dichiarazioni fiscali.

In tale ambito, nel corso di operazioni di perquisizione, i finanzieri hanno rinvenuto, all’interno di una camera di un albergo in Emilia Romagna, utilizzata da uno dei soggetti responsabili del sistema di frode individuato (C.F., campano di 43 anni), una somma di denaro contante pari ad oltre 109.000 euro, composta da diverse mazzette di banconote di vario taglio (compreso tra i 5 ed i 100 euro). L’approfondimento investigativo sviluppato nell’immediatezza ha posto in evidenza una sistematica condotta evasiva da parte del soggetto in questione, nonchè un’evidente sperequazione tra i redditi dichiarati ed il patrimonio nella disponibilità dallo stesso, rendendo ingiustificato il possesso di tale rilevante somma in contanti e concretizzando il reato di riciclaggio di denaro di provenienza illecita.

La ricostruzione investigativa effettuata dai militari del Corpo, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Vicenza, è stata valutata pienamente attendibile dal Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale che, condividendo la prospettazione accusatoria, ha emesso un Decreto di sequestro preventivo della suddetta cifra in contanti di oltre 109.000 euro, che è stata così cautelata.

L’operazione in questione, che si inquadra nella costante azione di contrasto all’evasione e alle frodi fiscali, è stata sviluppata trasversalmente facendo leva sulle peculiari funzioni di polizia economico-finanziaria del Corpo ed è stata condotta nella prospettiva di assicurare all’erario, attraverso il consistente sequestro preventivo eseguito, l’apprensione a vantaggio della collettività dei beni suscettibili, in caso di condanna, di confisca. Il denaro contante sequestrato dai Finanzieri vicentini, infatti, è già stato versato nel Fondo Unico di Giustizia, istituito nel 2008 con lo scopo di far confluire i rapporti finanziari ed assicurativi sottoposti a sequestro penale.