Riesling dalla Germania e dall’Austria al Wine Lab su “Wine Specialists Journal”

1990
Riesling credits svinando
Riesling credits svinando

Restando nell’ambito dell’offerta di vini internazionali presenti all’esposizione con degustazione organizzata da Partesa for Wine al Gotha di Trani, abbiamo potuto apprezzare anche dei caratteristici Riesling provenienti dalla Germania e dall’Austria, la zona maggiormente vocata a questo peculiare vitigno. Si tratta di una varietà autoctona delle zone circostanti il fiume Reno, in Germania, ma si può ritrovare anche in altre valli tedesche e austriache nei pressi di fiumi, come intorno alla Mosella, al Nahe, al Meno e al Ruwere. In Italia questo particolare vitigno dal grappolo piccolo e tozzo e con acino di dimensione media e di colore giallo dorato-verdognolo lo si può ritrovare principalmente nelle zone più fredde, come Trentino Alto-Adige, Veneto e Friuli-Venezia-Giulia. Al Wine Lab di Partesa abbiamo avuto il piacere di degustare un esemplare tedesco di Lisa Bunn proveniente dalla regione dell’Assia renana e uno austriaco di Domäne Wachau.

Niersteiner Oelberg Riesling 2021, Lisa Bunn, 12,5 % vol.
Riesling Lisa Bunn
Riesling Lisa Bunn

Nel 2013 Lisa Bunn e Bastian Strebel decidono di fondare l’azienda vinicola, il cui nome è dedicato appunto a “Lisa Bunn”, nel cuore dell’Assia renana nei dintorni di Nierstein. L’obiettivo è quello di realizzare un sogno ed una passione comune per il vino, per il loro territorio e per la natura, potendo vivere in piena libertà nei campi. Per questo Wine Lab i produttori hanno portato in degustazione un Riesling proveniente da uno specifico cru dal nome Niersteiner Oelberg, riconoscibile dall’etichetta viola. Si tratta di vino ricavato da vitigni di 29 anni e vendemmiato tardivamente che fa una prima leggera macerazione e poi una successiva di 24 ore, fermenta in acciaio e affina per 12 mesi in bottiglia. Il colore è paglierino scarico, ma i profumi sono molto intensi di frutta gialla e agrumi con una forte mineralità e il tipico connotato del Riesling, che è un particolare profumo di idrocarburi, il quale rappresenta la nota identitaria che si vorrebbe apprezzare in questo vino. All’assaggio è molto acido, secco, sapido con una lunga persistenza e una complessità gustativa che rispecchia quella olfattiva: un gran vino equilibrato e gradevole.

Riesling Amphora 2020 di Domäne Wachau, 12,5 % vol.
Riesling Domane Wachau
Riesling Domane Wachau

Ci troviamo in una valle creata dal letto del fiume Danubio, in particolare nei dintorni della città di Dürnstein, un centro turistico molto apprezzato in Austria. Qui Heinz Frischengruber e Roman Horvath MW hanno dato vita ad una casa vitivinicola con estrema dedizione e infinita cura, rispettando i tempi e i capricci di una natura che in questi luoghi freddi ha bisogno di essere sempre assecondata. Per la nostra degustazione questi esperti produttori austriaci hanno portato due diversi vini: un Grüner Veltliner, che tradotto sarebbe “Valtellinese verde”, un peculiare vitigno autoctono a bacca bianca dell’Austria, e un Riesling coltivato nella valle Wachau che fa un affinamento in anfora, di cui siamo molto curiosi. Al naso spicca il fruttato di mela, arancia e il floreale di acacia e fiori bianchi, tuttavia non ritroviamo il tipico sentore di idrocarburo che ci saremmo aspettati da un Riesling, probabilmente perché l’affinamento in anfora e il fatto di non avere solfiti aggiunti lo ingentiliscono e ne riducono la spigolosità olfattiva, elevando i sentori eterei delicati di miele e cera d’api. All’assaggio è citrino, secco e sapido, ma con una lunga persistenza e un buon equilibrio. Per gli abbinamenti i Riesling richiamano fortemente la necessità di rimanere in una territorialità in cui i sapori forti che possono caratterizzare, ad esempio, la selvaggina e la carne di maiale hanno bisogno di essere adeguatamente domati da un vino con un grande carattere e il Riesling di carattere ne ha da vendere!

di Donatella di Meo e Michele Lucivero.


Qui troverai tutti i contributi del Wine Specialists Journal

a cura di Michele Lucivero

Qui la pagina Facebook della Wine Specialists Council