Rifiuti, il grido di Benedetti, Cunial, Bartelle: “Ancora una volta la bassa padovana è il cestino del Veneto”

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“Apprendiamo oggi dalla stampa che anche per il 2020 circa 12 mila tonnellate di rifiuti provenienti dal bellunese arriveranno nella discarica tattica di Sant’Urbano. Si tratta dell’ennesima conferma del fatto che la bassa padovana viene considerata la discarica del Veneto”.

Questo il pensiero delle deputate del gruppo misto Silvia Benedetti e Sara Cunial e la consigliera regionale Patrizia Bartelle, che continuano:

“Ad inizio 2019 è stato presentato un progetto che comprende l’ampliamento della capacità, portata a 5 milioni di tonnellate per un impianto progettato negli anni ’80 per solamente 1 milione e l’installazione di un impianto per il trattamento in loco dei PFAS, con un elevato rischio di inquinamento dell’acqua della falda e del fiume Adige. Comprendiamo che l’emergenza continui nella provincia dolomitica, ma la discarica di Balduina, seppur , dovrebbe servire il territorio su cui sorge. A Sant’Urbano vengono conferiti rifiuti anche dalle province di Venezia e Treviso, come Belluno in stato emergenziale. Ciò fa porre inevitabilmente domande sulla gestione regionale dei rifiuti: se diverse province si trovano in questo stato, non è che Zaia abbia sbagliato qualcosa, se non tutto, a riguardo? Oppure il sospetto terribile a cui non vogliamo credere è che si sta scientemente trasformando la bassa Padovana ed il Polesine in una maxi discarica ed in un maxi allevamento di bestiame?

Se aggiungiamo che diverse città venete stanno soffocando sotto una cappa di smog, le acque in molte zone sono inquinate da PFAS ed il Veneto è la regione più cementificata del 2018, pare evidente che l’ambiente non sia tra le priorità della giunta leghista: mi auguro che i cittadini veneti se ne ricordino tra qualche mese alle urne”, terminano le tre portavoci.

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