I rifiuti nelle fogne provocano danni alle condutture dai quali conseguono disagi e aumento dei costi per gli utenti. Etra Spa, Energia Territorio Risorse Ambientali, lancia l’allarme su un problema che quotidianamente impegna squadre di operai per risolvere i cosiddetti “tappi” nel territorio di competenza.
Ovvero, bacino del fiume Brenta, che si estende dall’Altopiano di Asiago ai Colli Euganei, comprendendo l’area del Bassanese, l’Alta Padovana e la cintura urbana di Padova dove Etra gestisce il servizio idrico integrato e la gestione dei rifiuti.
“I WC non sono dei cestini”, dicono dalla multiutility pubblica e viene fatto appello alla collaborazione dei cittadini. Da quanto riferito, nelle condotte fognarie si trova di tutto: “Perfino dei giocattoli, come palloni per saltare – dicono da Etra -. Ma anche mutande, assorbenti, rastrelli, telefoni cellulari, utensili di ogni tipo, carta e nylon.
Senza parlare di piccoli oggetti, come forcine, bastoncini cotonati e matasse di capelli, che, come sottilissimi cavi d’acciaio, si aggrovigliano e formano ammassi che avvolgono tutto.
Nelle griglie nei depuratori poi si trova veramente l’impensabile: dalle sorprese degli ovetti di cioccolato alle monetine, dai lacci di scarpe a piccoli gioielli, dalla carta casa a profilattici e canottiere.
Materiali che – precisa ancora Etra –, naturalmente, nelle tubature non dovrebbero esserci e che ci sono perché, gettati per strada, finiscono nei chiusini e quindi nelle condotte o, peggio, vengono buttati nei Wc“.
Eliminare i rifiuti finiti nelle fogne necessita tempo e risorse economiche che finisco poi per pesare sui cittadini con “un forte aggravio dei costi per la pulizia di impianti e condotte dai tappi che ostruiscono il corretto deflusso dei liquami, e intasamenti che rendono i tombini stradali delle fontanelle.
Non solo. I rifiuti nelle fogne causano anche la congestione delle valvole che dovrebbero impedire il ritorno dei reflui verso la proprietà, creando allagamenti degli scantinati e disservizi che possono interessare anche interi quartieri”.
Insomma, I rifiuti non devono essere gettati per strada, e nel WC va solo ciò per cui è stato inventato.
“Sembra incredibile ma, in questi ultimi mesi, abbiamo rinvenuto in condotta anche molti capi di abbigliamento – commenta il presidente Etra, Flavio Frasson –. Eppure, il buon senso e, naturalmente, il regolamento di fognatura, precisa che non si possono immettere nelle condotte rifiuti solidi o sostanze che, sia qualitativamente che quantitativamente, possano configurarsi come rifiuti solidi.
Fermo restando che la gestione della rete è in capo ad Etra e che non ci sottraiamo al Pronto Intervento, è però vero che il regolamento ci riserva la possibilità di richiedere il risarcimento dei danni nel caso di rotture o guasti provocati da terzi. Quindi gli utenti sono passibili di rivalsa per i costi sostenuti per disintasamenti dovuti ad immissioni improprie”.
Etra ha attivato sperimentalmente un sistema di monitoraggio sulle stazioni di sollevamento che, valutando le portate, permette di individuare gli intasamenti così da poter intervenire prima che vi siano problemi alle utenze. Rapida anche la risposta alle segnalazioni degli utenti, che denunciano blocchi nei WC o la fuoriuscita di liquami dai chiusini: identificata immediatamente l’area o l’utenza dove si richiede l’intervento, la squadra individua l’occlusione, vuota la condotta e la ripulisce con l’ausilio di canaljet.
Inoltre, Etra procede tre o quattro volte l’anno ad una verifica sulla rete con attenzione particolare alle aree più delicate e nei punti critici, circa il 10% della rete identificati sulla base dello storico.
Tutti interventi che permettono anche di evitare danni ai depuratori, che, nonostante siano dotati di sistemi di grigliatura, pagano comunque le conseguenze dei cattivi comportamenti degli utenti e della maleducazione di chi getta rifiuti per la strada che poi finiscono nei chiusini e quindi nella rete fognaria.
La massa di materiale anomalo intasa le pompe, forma croste che devono essere pulite, o può addirittura romperle, aumentando i costi di manutenzione o per la sostituzione, per diverse migliaia di euro. Inoltre tutto questo materiale inevitabilmente finisce in discarica o nei termovalorizzatori: tutte spese in più che finiscono in bolletta!
Infine, non bisogna dimenticare che non bisogna sversare nelle tubature di casa i grassi di cucina, che inquinano e provocano danni non solo alle condotte pubbliche ma anche alle parti private delle condutture, all’interno delle abitazioni. In particolare, nelle stagioni più fredde creano grossi tappi nelle reti. Per prevenirli bisogna evitare di gettare gli olii esausti nelle condutture, installare i pozzetti condensa-grassi, obbligatori da Regolamento di Etra in caso di nuovi allacci e ristrutturazioni, e provvedere alla loro periodica pulizia.