Il Movimento 5 Stelle si asterrà in consiglio dei ministri se si deciderà di votare sull’informativa del ministro Cartabia rispetto alla riforma della Giustizia penale, che verrà presentata e discussa alla Camera. Cartabia prima presenterà gli emendamenti alla riforma Bonafede in consiglio dei ministri, l’orientamento M5S è quello di sospendere il giudizio sulle proposte di modifica che presenterà Cartabia in vista del deposito in Parlamento. Ormai da ore aleggia il timore di un possibile voto in Cdm, nonostante la ministra della Giustizia non presenterà un articolato di legge ma solo gli emendamenti al ddl Bonafede. “Da come è scritto l’odg del Cdm – riferisce un big del Movimento – non è così chiaro come si svolgerà tecnicamente la cosa”, quindi è stato deciso di optare per l’astensione nel caso in cui si decidesse di porre la questione ai voti. Si prende tempo in vista del confronto parlamentare. La linea è quella di temporeggiare in Cdm in attesa che si riuniscano i gruppi in assemblea congiunta e con testi alla mano. Il voto sull’informativa verra’ ufficializzato durante la riunione del Cdm. Fonti di Governo spiegano che solitamente per questo tipo di comunicazioni non vengono previste votazioni, ma il Consiglio puo’ comunque decidere di intraprendere la strada “rafforzata” dell’alzata di mano. E questa sembra la direzione che parte dell’esecutivo vorrebbe intraprendere. (Fonte Public Policy). Dall’altra parte c’è il partito che sulla giustizia ha sempre avuto idee opposte, stiamo del resto parlando del partito di Berlusconi da una parte e di quello di Grillo dall’altra. Eppure Forza Italia dopo l’operazione Renzi che ha portato al governo Draghi è entrata nell’esecutivo assieme proprio agli acerrimi nemici grillini. Il deputato vicentino della Commissione Giustizia di Forza Italia Pierantonio Zanettin accoglie positivamente l’eventuale astensione del M5S sull’informativa Cartabia, perché, non votando contro, evita lo scontro.
“Il testo Cartabia dovrebbe prevedere la prescrizione entro due anni per il processo di appello ed entro uno per quello in Cassazione – spiega Zanettin – l’astensione M5S è positiva in un certo senso perché non è una bocciatura, vuol dire che all’interno del Movimento è prevalsa la linea governativa“. “La mediazione proposta – aggiunge in una nota –appare ispirata ai principi costituzionali e della Cedu, secondo cui ogni processo deve concludersi in tempi certi e ragionevoli“.
In attesa di leggere il testo della ministra Cartabia, l’ex senatore ed ex candidato presidente del Veneto per il Movimento 5 Stelle, il padovano Enrico Cappelletti, esprime invece la sua preoccupazione per lo smantellamento della riforma Bonafede. “A Vicenza si dovrebbe conoscere bene la negatività della prescrizione, con il crac della Popolare di Vicenza, dove il responsabile la farà franca per prescrizione, dovremmo capire più di tutti cosa significhi riformare la prescrizione, l’avevamo fatto l’anno scorso, ma da quello che emerge finora le modifiche del ministro Cartabia sono un fallimento. La prescrizione premia i furbi e colpisce gli onesti, sono d’accordo a ridurre tempi giustizia, ma la prescrizione in realtà li allunga perché non ci si difende nel processo, ma dal processo. È un problema molto sentito in Veneto, le cronache riportano diversi esempi. La riforma Bonafede va a regime in 4-5 anni, se poi facciamo la riforma della riforma, che ci fa tornare alla base di partenza, allora non si può avere una giustizia che funzioni. La ministra Cartabia non è mediatrice, è portatrice di un’idea che non ha a cuore la giustizia, se toglie la prescrizione, i tempi dei processi vanno accorciati. In Italia il numero degli. avvocati cassazionisti è 1000 volte superiore a quello della Francia, o sbagliano tutto i francesi o sbagliamo tutto noi, per forza che poi si ingolfa la giustizia. Ci deve essere un filtro, piuttosto togliamo un grado di giudizio, due anziché tre, ma almeno arriviamo a sentenza certa“.
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