Riforma del terzo settore, cosa cambia per il mondo del volontariato: convegno il 16 a Vicenza a cura dell’Ordine dei Commercialisti ed Esperti contabili

263

Un vademecum dei commercialisti per orientarsi nella nuova e complessa disciplina della riforma del Terzo Settore (legge 6 giugno 2016 numero 106) sarà presentato al convegno “La riforma del terzo settore: cosa cambia per il mondo del volontariato” che si terrà venerdì 16 febbraio 2018 dalle 14,30 alle 18,30 nella sala Convegni dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili in Contrà del Monte, 13 – Vicenza. La partecipazione è gratuita, la cittadinanza è invitata._
Dopo i saluti istituzionali, sarà la stessa presidente dell’Ordine berico Margherita Monti a moderare gli interventi di Maurizio Postal consigliere nazionale delegato aree no profit e fiscalità del Consiglio Nazionale Commercialisti, di Enrico Savio presidente della commissione di studio per le cooperative sociali ed enti no profit dell’ODCEC di Vicenza e di Pierandrea Turchetti presidente Croce Rossa Italiana (CRI) di Vicenza.
 
Secondo l’ultima rilevazione ISTAT del 2015 sono 336.275 in Italia gli enti e le associazioni del terzo settore e sono cresciute del 10% rispetto al 2011, con 5,5 milioni di volontari, anch’essi cresciuti del 16% rispetto al 2011. Si tratta di organizzazioni localizzate al Nord nel 51% dei casi, dove Lombardia  con il 15,7% e Veneto 8,9% giocano un ruolo chiave.
 
Nella sola provincia di Vicenza, secondo i dati del CSV, sono attive 379 realtà tra enti e associazioni  che si occupano: 3 Abuso e maltrattamenti, 12 Ambiente; 6 Assistenza Ospedaliera; 6 Beni culturali e ambientali; 10 Dipendenze e alcolismo; 35 Disabilità, 11 Disagio generale e psichico; 2 Disturbi alimentari; 31 Donazione (sangue, organi); 10 Esclusione sociale, nuove povertà; 12 Immigrazione; 36 Malattia; 14 minori; 4 Protezione animali; 91 Protezione civile e soccorso; 53 Sostegno a persone con disagio; 33 Terza età; 5 Tutela dei diritti.

Oltre ai capitoli del servizio civile universale, della destinazione del cinque per mille Irpef, della revisione della disciplina dell’impresa sociale, la riforma del Terzo Settore prevede una particolare attenzione alla razionalizzazione e incentivazione del sistema delle agevolazioni fiscali riconosciute ai soggetti che scelgono di sostenere finanziariamente gli enti, favorendo l’afflusso verso enti particolarmente meritevoli di beni e risorse finanziarie derivanti dalle liberalità che costituiscono una delle fonti principali di sostentamento degli enti del Terzo settore.
 
Così il nuovo codice del Terzo Settore, oltre a prevedere l’istituzione del Registro Unico Nazionale dei soggetti attivi in questo ambito, definisce la categoria degli ETS Enti Terzo Settore, ne individua le differenti tipologie, specifica le attività di interesse generale che gli ETS possono svolgere, delinea le diverse forme di finanziamento e regola gli adempimenti gestionali, contabili e fiscali.  Ed è proprio con l’iscrizione al registro che gli ETS saranno tenuti al rispetto di alcuni obblighi tra cui: la democrazia interna, la trasparenza nei bilanci, i rapporti di lavoro e i relativi stipendi, l’assicurazione dei volontari, la destinazione degli eventuali utili. _Potranno anche accedere ad esenzioni e vantaggi economici previsti dalla riforma: circa 200 milioni nei prossimi tre anni sotto forma di incentivi fiscali maggiorati (per le associazioni, per i donatori e per gli investitori nelle imprese sociali), di risorse del nuovo Fondo progetti innovativi, di lancio dei “Social bonus” e dei “Titoli di solidarietà”.
“Questa riforma riorganizza un settore del Paese fondamentale per la coesione sociale – osserva Margherita Monti presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Vicenza –  dove tra il privato profit ed il pubblico c’è il privato no profit o low profit  che svolge un ruolo chiave nel consorzio sociale tra cittadini e istituzioni, spesso colmando alcune lacune e inefficienze dello Stato. I Commercialisti sono pronti a dare il proprio contributo nella gestione e nell’organizzazione degli Enti Terzo Settore nel ruolo di consulenti, componenti degli organi di controllo interno, revisori legali, e amministratori.”
“La previsione di specifici obblighi contabili e di rendicontazione – dichiara Enrico Savio presidente della commissione di studio per le cooperative sociali ed enti no profit dell’ODCEC di Vicenza –  permetterà al settore di acquisire quella trasparenza e uniformità di comportamento finora assente. Tuttavia sarà importante valutarne l’impatto economico, soprattutto in capo ai piccoli enti privi di adeguate strutture amministrative in grado di far fronte ai nuovi adempimenti di legge.”