“Questo della riforma dell’ordinamento è un capitolo molto atteso. Il dibattito pubblico e accademico da tempo è maturo e sicuramente i fatti di cronaca, che hanno riguardato la magistratura nei mesi più recenti, hanno reso improcrastinabili e più urgenti gli interventi in questo ambito. Ma i temi dell’indipendenza della magistratura e del reale rispetto del rule of law stanno attraversando tutta l’Ue in contesti diversi; hanno da molto tempo preso la scena nel dibattito costituzionale e istituzionale nell’Ue. Contesti diversi, ma tutti mirano all’unico obiettivo che ci preoccupa di più: l’esigenza che la magistratura operi sempre, nei fatti e nella percezione dell’opinione pubblica, su solide basi di indipendenza. Esigenza sempre più urgente negli ultimi anni per tante ragioni”. A dirlo, a quanto si apprende, la ministra della Giustizia Marta Cartabia durante la riunione con i capigruppo di maggioranza della commissione Giustizia della Camera sulla riforma del Csm e l’ordinamento giudiziario.
“Gli ingredienti della riforma sono i capisaldi della Costituzione: indipendenza, esercizio imparziale, efficienza. La sfiducia dei cittadini passa anche per gli insostenibili tempi lunghi della risposta della giustizia” avrebbe aggiunto Marta Cartabia, durante la riunione con i capigruppo di maggioranza della commissione Giustizia alla Camera sulla riforma del Csm.
Nel suo intervento la ministra cita Giovanni Falcone: “Autonomia e indipendenza della magistratura, che non siano coniugate a efficienza del servizio, sono privilegi di casta e non sono compresi dalla società. Il magistrato – continua Cartabia – deve essere autonomo, indipendenze ed efficiente. Il giudice è chiamato a rendere un servizio, a rispondere a problemi sempre brucianti per i cittadini e questo non si può perdere di vista, nel tentativo di migliorare il rapporto fiducia con i cittadini. E in questo siamo impegnati”. Durante la riunione con i capigruppo di maggioranza della commissione Giustizia alla Camera, a quanto si apprende, la ministra Marta Cartabia cita le parole del presidente Sergio Mattarella dall’aula bunker di Palermo nell’anniversario della strage di Capaci, e poi aggiunge: “Le riforme che il ministero ha chiesto sono finalizzate allo scopo così accoratamente espresso dal presidente della Repubblica: fiducia e credibilità nei magistrati sono obiettivi, che non possiamo mancare. Questa la preoccupazione che mi anima più di tutto. Qualcosa si è guastato nel rapporto tra magistratura e popolo, nel cui nome la magistratura esercita. Occorre urgentemente ricostruirlo”.
Secondo la ministra, infine, “è un doveroso riconoscimento al lavoro della stragrande maggioranza dei magistrati, che si adopera, con professionalità e riserbo, per svolgere una delle funzioni tra le più delicate e complesse e importanti”.
Fonte Public Policy