L’Eurogruppo dà il via alla riforma del MES, il cosiddetto meccanismo “salva-Stati”, che dovrà essere ratificata il 27 gennaio 2021 al Parlamento europeo. Su questo tema il governo è diviso tra favorevoli (PD) e contrari (M5S) al Mes, ma il capo politico dei grillini Vito Crimi, come riporta Public Policy, ha affermato in maniera sibillina e un po’ democristiana che “non intendiamo adottare un approccio ostruzionistico e non impediremo l’approvazione delle modifiche al trattato, rispetto alle quali pure non mancano i rilievi, così da consentire ad altri Paesi l’eventuale ricorso allo strumento. Il Movimento 5 Stelle dunque ribadisce la sua assoluta contrarietà all’uso del Mes e conferma inoltre la necessità di definire al più presto gli altri pilastri della cosiddetta logica di pacchetto”. L’eurodeputato vicentino di Fratelli d’Italia Sergio Berlato in una nota afferma che il Mes “prevede clausole capestro per quegli Stati che dovessero trovarsi in difficoltà sui mercati finanziari. Il 10 dicembre i Capi di Stato e di Governo dovranno avviare la fase finale per arrivare alla firma del nuovo Salva-Stati. Sarà il momento in cui si dovranno scoprire le carte – prosegue Berlato – e allora vedremo se anche in questa occasione il M5S si piegherà per tenersi strette le poltrone. Noi continueremo in tutte le sedi e in tutte le forme a esprimere il nostro dissenso”.
L’articolo Riforma Mes, Crimi (M5S): “non aderiamo ma non impediamo modifiche”. Berlato (FdI): “contrario a clausole capestro” proviene da Parlaveneto.