
Dalle ex carceri di San Biagio all’ex tribunale a Santa Corona: Vicenza presenta edifici pubblici che necessitano di rigenerazione urbana. Ne è convinto Francesco Rucco, ex primo cittadino oggi consigliere di opposizione tra i banchi di Fratelli d’Italia, che critica l’attuale governo.
Possami e i suoi – afferma in sostanza Rucco – non hanno una visione organica, un progetto politico sul tema. Eppure, lui stesso ricorda di citare il caso Ex Macello, ma lo bolla come “caso isolato”.
Il riferimento è a quanto avvenuto a dicembre scorso, quando l’attuale Giunta ha provveduto a una “apertura simbolica” dei lavori di riqualificazione dell’ex macello, da 70 anni in totale abbandono per la realizzazione di uno studentato e del parcheggio che andrà a sostituire quello di piazza Matteotti.
“Un esempio positivo – commenta infatti il meloniano -, che ha seguito uno schema virtuoso, combinando pubblico e privato per restituire un’area degradata alla cittadinanza. Tuttavia, resta un caso isolato in una città che attende ancora una visione strategica chiara”.
Secondo il consigliere Rucco “il tema della rigenerazione urbana è cruciale per Vicenza, ma occorre distinguere tra interventi su edifici privati abbandonati e quelli che coinvolgono il patrimonio pubblico e demaniale. Sebbene sia importante sostenere la riqualificazione di spazi privati, la vera rigenerazione che i cittadini si aspettano dalla politica riguarda le aree pubbliche e gli edifici demaniali, che devono tornare a essere luoghi di valore per la comunità”.
Poi le critiche a Possamai: “Come Fratelli d’Italia, crediamo che sia fondamentale spingere affinché gli strumenti di rigenerazione urbana diventino prioritari per il patrimonio pubblico, coinvolgendo il partenariato pubblico-privato solo dove necessario, ma con un chiaro controllo pubblico degli obiettivi e dei benefici per la cittadinanza.
Vicenza ha un enorme potenziale inespresso. Trasformare edifici abbandonati e aree dismesse in spazi funzionali e innovativi non è solo una necessità, ma un dovere nei confronti dei cittadini. Sollecitiamo il Sindaco a farsi promotore di un’agenda seria e strutturata per il recupero del patrimonio pubblico, dando finalmente risposte concrete alle aspettative della città. Altrimenti rischia di passare un brutto messaggio, che l’Amministrazione si limiti a mettere il cappello della rigenerazione ad operazioni fatte – meritevolmente – dai privati, ma poi quando se ne deve occupare direttamente con idee, progetti e realizzazioni, entra nella palude degli alibi, da cui non riesce ad uscire”.