Rimpatri, serve accordo con Stati provenienza. Possamai: “Per indiano ‘attivo’ nei parcheggi si è mossa direttamente la Questura”

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polizia di vicenza rimpatri
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Il Questore della Provincia di Vicenza, Paolo Sartori, ha emesso stamattina 24 agosto un Decreto di Allontanamento dal Territorio Nazionale, con contestuale Ordine di Trattenimento presso il Centro di Permanenza per i Rimpatri di Gradisca d’Isonzo (Gorizia) per un 27enne indiano, solito dormire sotto i portici di Monte Berico, volto noto alle Forze dell’Ordine vicentine ed anche a numerosi cittadini per le continue richieste di denaro e altri fatti delittuosi in alcuni park pubblici della città.

Mercoledì sera il cittadino indiano è stato scortato dagli agenti della Questura in attesa di essere imbarcato nei prossimi giorni su un volo diretto in India. “Su questo fronte si è mossa direttamente la Questura, non fa ancora parte dei ragionamenti che stiamo facendo con l’India”, spiega il sindaco di Vicenza Giacomo Possamai, che giorni fa aveva accennato a contatti proprio con l’India con cui non esiste un accordo specifico.

Anche il Comune di Vicenza, infatti, per risolvere il problema dei numerosi senzatetto stranieri che dormono in diversi angoli del capoluogo berico, sta cercando di trovare accordi per effettuare i rimpatri anche con gli Stati di provenienza, come l’India, con cui non esistono ancora ben definiti accordi internazionali.

In cosa consistono i rimpatri dei migranti irregolari

I rimpatri forzati dei cittadini extra-comunitari presenti irregolarmente in Italia consistono nel loro accompagnamento coatto fino al paese di origine o di provenienza. Si distinguono dai rimpatri volontari, in cui la persona decide autonomamente di lasciare il paese. Una modalità da preferire, secondo le norme dell’Unione europea, ma che raramente si verifica.

Rientrano nella categoria di migranti “irregolari”, che possono essere, quindi, sottoposti a una decisione amministrativa o giudiziaria che impone loro di lasciare il territorio, le persone arrivate in Italia senza passare dai controlli alla frontiera, quelle a cui viene rifiutata la domanda d’asilo e anche quelle arrivate regolarmente in Italia a cui, però, è scaduto il permesso di soggiorno o il visto.

Non possono essere rimpatriati forzatamente in alcun modo, invece, i minorenni, gli apolidi, i rifugiati, chi è in attesa dell’esito di una domanda di asilo o protezione internazionale o chi rischia abusi e torture nel proprio paese d’origine.