Nel moderno scenario eSport ancora oggi si discute, non di rado con toni accessi, circa quali titoli possano essere considerati eSport. Alla domanda, spesso posta con intenti polemici, è quasi impossibile dare risposta in maniera oggettiva: per alcuni qualsiasi videogioco, purché praticato in maniera competitiva e sportiva, può essere un eSport; per altri, solo i videogiochi a tema sportivo possono essere considerati come possibili titoli eSport. Non mancano, comunque, alcuni titoli che si rivelano in grado di avvicinare le diverse sensibilità circa gli eSport: videogiochi che, almeno a oggi, sono quelli che più oggettivamente possono fregiarsi del titolo di eSport. Tra questi certamente il poker sportivo: esploso online negli ultimi vent’anni, il poker ha alle sue spalle una storia che l’ha visto partire da lontano alla conquista dei moderni tornei di eSport.
Nonostante si tratti di una disciplina che la cultura popolare vuole legata a doppio filo agli Stati Uniti, esattamente come baseball o football, le radici del poker hanno almeno un oceano di distanza dal continente americano. Il più accreditato progenitore del moderno poker è un gioco persiano, una tra le prime popolazioni a utilizzare carte da gioco: nello specifico si trattava di un gioco basato su combinazioni di carte di diversi semi, dal diverso valore gerarchico, sulle quali ogni giocatore puntava una somma, con lo scopo di avere la combinazione migliore e aggiudicarsi le puntate degli avversari.
È comunque indubbio che il poker come modernamente inteso sia americano, e si può quindi ipotizzare che sia giunto nel Nuovo Mondo al seguito delle varie culture europee che vi si sono stabilite. È infatti assodato che fin dall’800 il poker, ormai noto col suo nome, era praticato su tutto il territorio statunitense, dai battelli fluviali del Mississippi alla frontiera occidentale. È proprio nel West che emergono diverse varianti, soprattutto a carte comuni, legati a località statunitensi: è il caso del Texas Hold’Em, una variante che prevede due carte personali, e l’Omaha, che le aumenta a quattro.
Negli anni ’30 del ‘900 il successo del poker è tale da diventare protagonista a Las Vegas: i gestori dei locali della città, che all’epoca viveva la sua ascesa come capitale del divertimento, cominciarono a includere il gioco come punto centrale della loro offerta. Eppure, il poker è ancora solo un gioco: nessuno all’epoca pensa di considerarlo uno sport, vedendolo solo come un gioco di carte particolarmente divertente.
Bisogna aspettare che il calendario arrivi al 1970 per assistere al primo vero torneo di poker sportivo. I più importanti giocatori dell’epoca parteciparono a un torneo al Binion’s Horseshoe destinato a diventare leggendario: la prima edizione delle World Series of Poker. Il torneo, ancora oggi il principale evento annuale di poker, vide per la prima volta un approccio sportivo e strategico al poker, non più un semplice gioco ma una vera e propria disciplina. Non a caso, a partire dalle edizioni successive i tornei di poker cominciarono a ricevere copertura televisiva venendo trattati come appuntamenti sportivi.
I primi approcci del poker al videogioco sono piuttosto precoci, sfruttando la relativa semplicità di rendere visivamente delle carte da gioco. È con le prime interfacce grafiche però, a inizio anni ’90, che il poker comincia a diventare protagonista anche in digitale: da lì in poi il poker videoludico ha attraversato ogni evoluzione tecnologica dei videogiochi, fino ad approdare all’online a cavallo degli anni 2000. Lo stato della rete era ormai tale da permettere che i classici videogiochi di poker potessero venire praticati da più persone connesse alla stessa stanza di gioco, inaugurando il poker online.
Durante i primi anni 2000 il poker sportivo in rete diventa sempre più popolare, fino all’esplosione del 2003: un perfetto sconosciuto vinse il Main Event delle World Series of Poker, al quale aveva guadagnato l’accesso vincendo un piccolo torneo online. La favola dell’uomo comune, in un’inedita veste pokeristica, ha dato il via a un processo evolutivo della disciplina che, negli ultimi vent’anni, non si è mai arrestato.
Dal momento che il poker era una realtà sportiva già da tempo, nei riguardi della sua versione videoludica online si è ben presto cominciato a parlare di eSport. Ed è effettivamente difficile obiettare: uno sport a tutti gli effetti che, in versione digitale, è praticato in maniera competitiva. Una definizione in grado di mettere tutti d’accordo, facendo del poker sportivo uno dei migliori e più duraturi esempi di eSport.