Rischi per gli anfibi in Veneto, ambientalista lancia l’allarme sulle strutture artificiali: “Serve una responsabilità condivisa”

273
anfibi veneto

L’ambientalista Sebastian Colnaghi chiede attenzione sui rischi per gli anfibi derivanti in Veneto, così come nel resto d’Italia, da infrastrutture artificiali. Il giovane attivista, impegnato nella sensibilizzazione per la tutela del pianeta, fa riferimento a quegli ostacoli, come canali di irrigazione e grate, che possono intrappolare gli animali, compromettendo la biodiversità.

Tra questi anfibi a rischio figura il rospo comune: “È diffuso in tutto il territorio italiano – spiega -, dalle pianure alle zone montuose, con l’eccezione di alcune isole minori. In Veneto è particolarmente presente nelle aree boschive delle Prealpi e delle Dolomiti, lungo i corsi d’acqua del Piave e dell’Adige, e nelle zone umide della Pianura Padana, come quelle intorno al Delta del Po. Qui trova habitat ideali per la riproduzione e lo sviluppo delle larve. La sua presenza è un indicatore della salute dell’ecosistema”.

Le strutture artificiali possono diventare trappole mortali per la fauna selvatica e – secondo quanto riferito da Colnaghi – con frequenza elevata: “Episodi di intrappolamento involontario si verificano frequentemente lungo i fiumi – dichiara -. Canali e prese d’acqua intrappolano anfibi e altri animali selvatici. Le nostre aree naturali richiedono maggiore attenzione e interventi concreti da parte delle autorità per garantire la salvaguardia di questa specie essenziale.

Proteggere gli anfibi e altre specie selvatiche, in Veneto come in tutta Italia – aggiunge – è una responsabilità condivisa che richiede l’impegno congiunto di istituzioni e cittadini. Segnalare situazioni critiche, sostenere iniziative locali e adottare pratiche rispettose dell’ambiente sono azioni essenziali per garantire un futuro più sicuro alla fauna.

La biodiversità italiana è un patrimonio inestimabile che va protetto – conclude Colnaghi -. Vedere questi piccoli animali intrappolati mi ha fatto riflettere su quanto possiamo fare per aiutarli, soprattutto in un momento così critico per la biodiversità. Ogni gesto, anche il più piccolo, può fare la differenza nel custodire la straordinaria ricchezza del nostro territorio”.