Rischio di sospensione del servizio di guardia medica a Schio: la protesta e le proposte di Riconquistare l’Italia di Vicenza

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Medico di base
Medico di base

Leggiamo con preoccupazione – scrive nella nota che pubblichiamo la sezione vicentina di Riconquistare l’Italia, dell’annunciato rischio di malfunzionamento del servizio di guardia medica nell’Alto Vicentino, con gli abitanti di Schio che potrebbero vedersi costretti a rivolgersi ai servizi di Arsiero o Thiene o più probabilmente al Pronto Soccorso già penalizzato dalla carenza di personale.

Riconquistare l'Italia
Riconquistare l’Italia

Il famoso “modello veneto” della gestione sanitaria sembra che a Schio non funzioni proprio – sempre che abbia davvero funzionato nel resto della nostra Regione. Sul banco degli imputati, agli occhi degli scledensi, va messa la gestione dell’Ulss 7 che da quando è nata non fa che concentrare i tagli alla spesa nell’Alto Vicentino risparmiandoli il più possibile nel Bassanese. Gli elettori più fidati vanno indubbiamente premiati e la Lega, si sa, si sente molto più a suo agio sulle rive del Brenta che su quelle del Timonchio.

Riconquistare l'Italia di Vicenza
Riconquistare l’Italia di Vicenza

A monte delle necessità elettoralistiche del partito al timone della Regione ci sono però delle oggettive difficoltà legate al reperimento delle figure professionali necessarie al funzionamento del servizio di guardia medica, i medici di medicina generale. Ciò è dovuto alla carenza di posti offerti dai corsi di specializzazione post-laurea che stanno sfornando molti meno medici di medicina generale di quelli che sarebbero indispensabili per garantire il corretto turn-over dei medici pensionabili o pensionati. Entro il 2030 si ritireranno circa
34mila professionisti, e le scuole di specializzazione ne sforneranno solo 11mila.

In questo caso sul banco degli imputati vanno messi i vincoli alla spesa pubblica imposti dalla nostra adesione all’unione europea che oltre al danno adesso ci infliggerà la beffa di un Recovery Fund del quale solo una minima parte – meno del 10% – andrà in spesa sanitaria, che riuscirà a finanziare la formazione di 900 medici entro il 2026.
In 5 anni la pioggia di miliardi dell’unione europea riuscirà a coprire meno del 5% della carenza di personale medico che si verrà a creare nel prossimo futuro.

Su questo nemmeno i partiti che in Regione si oppongono a Zaia hanno niente da dire e si trovano perfettamente allineati con il nostro Zar che del suo partito rappresenta l’ala più europeista. Maggioranza ed opposizione sono di fatto parte di un unico gigantesco schieramento neoliberale nel quale i “conflitti” avvengono solo su questioni secondarie o di facciata per scopi di pura occupazione del potere, mentre i reali bisogni dei cittadini vengono costantemente ignorati.
L’unica soluzione a questa deriva che dura ormai da più di trent’anni è secondo noi la costruzione di partiti alternativi a quelli attualmente rappresentati all’interno delle istituzioni, che lavorino davvero per una sanità totalmente pubblica, che siano di ispirazione
neosocialista e Costituzionale e quindi contrari all’unione europea, costruita su trattati che si ispirano a quei principi che i Padri della Repubblica avevano tenuto ben fuori dai margini della nostra Costituzione.

La sezione vicentina di Riconquistare l’Italia