Rischio paralisi nella gestione dei rifiuti: Agno Chiampo Ambiente scrive al Prefetto

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Agno Chiampo Ambiente
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La raccolta potrebbe interrompersi il 16 aprile se non verrà nominata la Commissione che deve rinnovare l’autorizzazione alla società che gestisce il ciclo integrato dei rifiuti nell’Ovest Vicentino.

I ritardi del Ministero dell’Ambiente nella nomina della Commissione regionale presso l’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali rischiano di mettere in crisi la raccolta rifiuti in 22 Comuni dell’Ovest Vicentino, dove risiedono oltre 170.000 abitanti. L’allarme lo lancia il Presidente di Agno Chiampo Ambiente Alberto Carletti: “La nostra società è regolarmente iscritta all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali. Ogni cinque anni, come prescrive la legge, l’autorizzazione deve essere confermata tramite il rinnovo dell’iscrizione all’Albo Nazionale dei Gestori Ambientali, che deve essere approvato dall’apposita Commissione regionale. Il problema è che, a tutt’oggi, la sezione regionale non è in grado di dare corso alla pratica di rinnovo che abbiamo presentato lo scorso dicembre, in quanto la Commissione non risulterebbe ancora nominata nella sua interezza dal Ministero dell’Ambiente. Ne deriva che è dai primi di marzo che la Commissione non si riunisce e che quindi la nostra pratica è bloccata. Si sta pericolosamente avvicinando la data del 16 aprile, quando scade la nostra autorizzazione, e non abbiamo finora avuto alcuna risposta”. Il Presidente Carletti ha quindi scritto al Prefetto di Vicenza per esporre la preoccupante situazione, “che comporta un potenziale e significativo pericolo per l’igiene e la salute pubblica”. “Senza il rinnovo dell’autorizzazione – spiega infatti Carletti – non potremo proseguire la raccolta rifiuti né le attività di gestione degli ecocentri o di pulizia ed igiene del territorio. Se lo facessimo andremmo incontro a reati ambientali. Le strade quindi sono due: o la Commissione viene nominata in extremis e ci autorizza il rinnovo dell’iscrizione all’Albo o il Prefetto ci deve autorizzare con una propria ordinanza emergenziale. Siamo dunque in attesa di una risposta dalla politica e dagli enti preposti. Il tempo stringe e i nostri Comuni soci e i cittadini hanno il diritto di averla il più presto possibile”.