Risparmiare in Italia: sicurezza o trappola? Ecco come evitare scelte sbagliate

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Risparmiare in Italia
Risparmiare in Italia

(Articolo su come risparmiare in Italia da VicenzaPiù Viva n. 11sul web per gli abbonati tutti i numeri, ndr).

Dai conti correnti ai BTP, passando per fondi comuni e polizze vita: come navigare tra costi nascosti e promesse di rendimenti dorati.

Gli italiani e il risparmio: una storia d’amore che farebbe impallidire persino Romeo e Giulietta. Sì, perché in Italia, il risparmio è sempre stato sacro. Ma, come ben sappiamo, i tempi cambiano, e anche il modo in cui le famiglie italiane gestiscono i loro soldi non è più lo stesso. Nel frattempo, tra pandemie globali, inflazione e tassi di interesse che si muovono come montagne russe, i risparmiatori italiani cercano di barcamenarsi in questo nuovo mare di incertezze. Ecco una panoramica delle principali forme di risparmio e investimento nel nostro Paese, con qualche riflessione su come prendere decisioni informate dal punto di vista di noi consumatori.
Il conto corrente è da sempre il porto sicuro dei risparmiatori italiani. I dati più recenti (2024) dicono che gli italiani tengono oltre 1.900 miliardi di euro parcheggiati lì, come se fosse il loro posto preferito per nascondere il tesoro. Tuttavia, si è verificato un calo di 43 miliardi rispetto all’anno precedente, con una diminuzione del 3,6%, dinamica probabilmente dovuta in parte dall’erosione dei risparmi causata dall’inflazione e in parte
dal miraggio di rendimenti crescenti da cercare altrove. I tassi di interesse offerti sui depositi bancari sono rimasti estremamente bassi nonostante i numerosi rialzi dei tassi della BCE tanto che il tasso attivo medio per i correntisti italiani si aggira attorno allo 0,4%.
Cosa deve essere chiaro un consumatore consapevole?
Senza dubbio il canone annuo del c/c, senza farsi spaventare dal fatto che nel 2023 il costo medio annuo è stato stimato intorno a € 140, ma sapendo che questo costo fisso si può ridurre drasticamente rivolgendosi a realtà meno commerciali e conosciute come le banche di credito cooperativo (alcune offrono prodotti di conto corrente completi a € 18 l’anno).
Il secondo strumento di risparmio preferito dagli italiani sono senza dubbio i titoli di Stato e questo viene confermato dal fatto che a fine 2023, le famiglie italiane cullavano in grembo circa il 13,5% del debito pubblico italiano in strumenti finanziari come BOT e BTP, per un valore complessivo di 322 miliardi di euro. In un ambiente caratterizzato da tassi alti, chi ha investito negli ultimi anni ha fatto bingo, basti pensare che nel 2023 i BTP a 10 anni offrivano rendimenti fino al 4,5%. Ma cosa succederà se i tassi di interesse scenderanno?
Per i nuovi investitori potrebbe non essere una festa: le nuove emissioni di obbligazioni offriranno rendimenti minori, quindi, potrebbe non essere il momento migliore per entrare nel mercato monetario. Tuttavia, chi ha già acquistato titoli con rendimenti più elevati si ritroverà con un piccolo gioiello in mano, perché il valore delle obbligazioni esistenti salirà, grazie al famoso “effetto prezzo”. È un po’ come trovare un biglietto della lotteria già vincente… purché siate stati abbastanza furbi da averlo comprato in tempo. L’investitore consapevole in caso di BTP deve prestare attenzione alla commissione di carico (percentuale dell’investimento che viene trattenuta a titolo di spese di gestione), come riferimento sappiate che le commissioni di sottoscrizione per i BTP oscillano tra lo 0,2% e lo 0,5%.
Proseguendo, vale la pena menzionare i fondi comuni di investimento, che nel 2023 hanno raccolto oltre 300 miliardi di euro. Questi fondi consentono ai risparmiatori di diversificare i propri investimenti con il supporto delle Società di Gestione del Risparmio (SGR), che allocano il capitale in una vasta gamma di asset finanziari.
Tuttavia, i fondi comuni italiani sono noti per avere costi piuttosto elevati rispetto alla media europea. In particolare, le commissioni di gestione si attestano in media intorno all’1,9% per i fondi azionari, 0,9% per gli obbligazionari e 1,4% per i bilanciati (un mix di azioni e obbligazioni), rendendo l’investimento meno vantaggioso per i risparmiatori in termini di rendimento netto. A questi si aggiungono costi di ingresso che possono arrivare all’1,5% e commissioni di uscita intorno allo 0,05%.
Inoltre, secondo i dati di CONSOB, circa il 70% delle commissioni che i sottoscrittori pagano va a coprire i costi di distribuzione, cioè il compenso per la rete di vendita e consulenza, riducendo ulteriormente i guadagni e la trasparenza. È fondamentale, prima di sottoscrivere un fondo, leggere attentamente il KIID (Key Investor Information Document), che fornisce dettagli chiari su politiche di investimento, rischi e costi.
Infine, come dimenticarsi delle polizze vita ramo I e ramo III? Queste rappresentano infatti due delle principali soluzioni di risparmio assicurativo in Italia. Le polizze ramo I sono strumenti a basso rischio, legati a gestioni separate e con garanzia del capitale, il che le rende ideali per chi cerca stabilità. Al 2023 hanno convinto i risparmiatori per un totale di 550 miliardi di euro pari al 70% del mercato delle polizze vita.
Le polizze ramo III, note come unit linked, investono invece in fondi comuni e azioni, offrendo potenziali rendimenti più alti ma esponendo l’investitore a un rischio maggiore. Nel 2023, queste polizze hanno raccolto oltre 200 miliardi di euro, pari a circa il 25% del mercato. Sebbene abbiano il vantaggio di poter ottenere profitti superiori, i costi di gestione per queste polizze possono arrivare fino al 3% annuo, rendendole a volte più onerose dei fondi. Inoltre, le commissioni di ingresso possono variare tra l’1% e il 5%, incidendo sui rendimenti complessivi.
In un paese dove il risparmio è quasi una religione, oggi più che mai è fondamentale sapersi orientare in un mercato finanziario che, per quanto affascinante, è spesso pieno di insidie nascoste. Dai conti correnti che si mangiano interessi risibili, ai BTP che oggi brillano ma domani chissà, passando per i fondi comuni con costi che farebbero arrossire un consulente, fino alle polizze vita che promettono stabilità ma a prezzi da gioielleria.
Il filo conduttore? Consapevolezza.
Per non trasformare i propri risparmi in una roulette russa, il consiglio è sempre lo stesso: informarsi, leggere con attenzione e non lasciarsi abbagliare da promesse dorate. Il
vero affare è solo uno: fare scelte ponderate, e con i piedi ben saldi per terra.