Risparmiatori azzerati BPVi, Veneto Banca & c.: 0 euro previsti dal 2019. Ultime speranze di “cambiamento” nella legge di bilancio e in quella collegata a prossima finanziaria

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Il 4 ottobre, preannunciando nel titolo “…Bitonci e Villarosa: impegni e qualche freno“, noi scrivevamo di preferire, “viste le promesse ad oggi non mantenute di vari interlocutori, dall’approvazione delle legge 205 in poi”, il commento di prudente attesa, il 4, del responsabile dell’avv. Fulvio Cavallari e ieri, 6 ottobre, da Franco Conte piuttosto che con quelle ottimistiche di Patrizio Miatello e le altre strumentalmente trionfali di Andrea Arman… E il 5 aggiungevamo “aspettiamo prima di giudicare che le promesse diventino fatti superando anche i limiti (Don Torta, Arman e Ugone siete zitti al riguardo?!) del 30% di ristoro, del tetto a 100.000 euro e delle modalità di accesso ancora da definire…


Se esprimevamo anche la speranza  che il ristoro sia chiaramente esteso agli obbligazionisti anche loro intortati dalle sei banche a cui fa riferimento la 205 per centinaia di milioni, non miliardi certo, ma proprio per questo da non dimenticare, sulla linea del rimanere più che vigili, dopo la prima “controprova” non incoraggiante della Nota di Aggiornamento al Def, ci troviamo d’accordo con l’esperto Enzo De Biasi  che per Codacons Veneto ha elaborato la seguente nota temendo che i cartelli usati contro il precedente governo (“servo delle banche“) non debbano, almeno per ora, essere cambiati col… governo del cambiamento a cui, per ora, neanche si può dire “grazie” per un’elemosina che, sui documenti, quelli scritti e firmati, neanche c’è.

Tornare ad agitare ora quei cartelli in piazza e a Vicenza iniziare ad utilizzarli, visto che mai sono stati usati se non da pochi irriducibili, è il minimo sindacale da fare per far sì che non l’elemosina ma almeno le risorse da 1.5 miliardi promesse da Luigi Di Maio, Massimo Bitonci e Alessio Villarosa si concretizzino nella legge di bilancio e in quella specifica collegata alla prossima finanziaria, per poi concentrarsi nel far sì che scompaiano il pagamento di solo il 30% del dovuto (nella legge 205 era possibile il 100%), il tetto dei 100.000 euro (nella 205 non c’era), tanto aborriti dai dontortiani e ora acclamati di fatto anche nei costosi cartelli pubblicitari a pagamento (con i soldi degli associati?), magari solo perché l’elemosina venga data a tutti, anche agli speculatori che tra loro allignano ai massimi livelli, vero avv. Arman?, e non solo a chi realmente è stato spennato. 

 

Risparmiatori Truffati, 0 (zero) euro previsti a partire dal 2019 decisivi e risolutivi saranno la legge di bilancio e quella specifica collegata alla prossima finanziaria

di Enzo De Biasi Team Codacons Veneto

 

Ciò che viene detto dai rappresentati del Governo, soprattutto in incontri ufficiali con delegazioni che rappresentano interessi diffusi tipo le associazioni attivatesi per la triste vicenda dei risparmiatori truffati (Roma 4 ottobre incontro al Ministero dell’Economia), deve sempre essere verificato negli atti esecutivi adottati dall’ organo di appartenenza per la stessa materia trattata. Occorre, quindi, leggere quanto dispone sull’argomento il Documento Economico e Finanziario inviato da pochi giorni al Parlamento. In proposito balza all’occhio la tabella, qui sotto riportata, che indica l’assenza di stanziamenti nel prossimo triennio per la causa del risparmio tradito.
Ad essere precisi, rispetto all’esistente programmazione vengono azzerati anche i 75 milioni già posizionati nel bilancio dello stato per gli anni: 2019, 2020, 2021. C’è da preoccuparsi?

Si e No. Si, se i prossimi atti legislativi confermeranno il dato contabile a zero euro, no se il vuoto sarà riempito in modo congruo e coerente con le risorse già in pancia alle casse erariali fin da settembre 2017.
Il messaggio ripetuto più volte in pubbliche interviste dal Vicepremier 5 stelle che il DEF del Governo Giallo-Verde oltre al reddito di cittadinanza, alla flat tax, a quota 100 ripaga anche i “Risparmiatori Truffati” è equivoco e crea confusione. Infatti, il capo politico del movimento pentastellato omette (volutamente?) di precisare che la posta finanziaria declamata ai e nei mass media di un miliardo e mezzo NON è a carico del debito pubblico, né deriva da imposte, tasse e tributi né concorre a sfondare i parametri prestabiliti in sede di Unione Europea. La prova provata che la comunicazione governativa è fuorviante, sta nella mancanza di stanziamenti indicata nel DEF 2019-2021. A questo punto sorge spontanea la domanda, ma allora da dove arriveranno i soldi di cui parlano e scrivono televisione e giornali? Ecco, questi soldi sono il lascito elargito allo stato da migliaia di cittadini che dopo vent’anni di disinteresse nei confronti del loro denaro, sono stati incamerati dall’erario e che – applicando una legge del 2005, la legge 266 – possono essere destinati alle vittime da reati finanziari, come: Veneto Banca, Banca Popolare di Vicenza ed altre nelle medesime condizioni. La somma già depositata (voce Conti dormienti, ndr) ammonta ad 1.574.205.439,98 cifra desunta dalla tabella N del rendiconto del Ministero dell’Economia validato al 31.12 2017 e già resa pubblica anche in questa testata fin dallo scorso 15 agosto. Non essendo soldi che il Governo prende dal bilancio dello stato, in quanto li ha “ereditati” ma essendo ora, nelle condizioni giuridiche grazie alla prima prescrizione ventennale, di poterli spendere per tener fede a quanto solennemente promesso li deve inserire nell’elaborando disegno di legge, una delle dodici proposte che accompagneranno la legge di bilancio intitolato “misure a favore dei soggetti coinvolti dalla crisi del sistema bancario, c.d. Fondo Ristoro a favore dei soggetti truffati“. Tra pochi giorni tale proposta sarà consultabile, come affermato dal Sottosegretario Bitonci, anche per la parte finanziaria e lì ognuno avrà modo di accertarsi se e come alle parole seguono i fatti. Dalla valutazione di quest’ultimo atto si potrà dire: ebbene NO, non c’è da preoccuparsi siamo in mani sicure.

Allegata tabella DEF- pag. 123

Tabella DEF - pag. 123