Risparmiatori truffati da BPVI e Veneto Banca, Guidolin-Cappelletti-Bortolotto (M5S): “Autogol di Giorgetti. Gli indennizzi devono essere corrisposti interamente”

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risparmiatori Giancarlo Giorgetti commissione d'inchiesta sul sistema bancario
Giancarlo Giorgetti

“Le dichiarazioni del Ministro Giorgetti di concedere, bontà sua, ai risparmiatori truffati di BPVI e Veneto Banca ‘forse 300 milioni di euro‘ di ulteriori indennizzi, rilasciate per ingraziarsi l’audience Veneta in chiusura di campagna elettorale, sono un boomerang pazzesco, considerato che in campagna elettorale le forze politiche di maggioranza avevano promesso, anche per iscritto, di indennizzare i risparmiatori per l’intero importo loro dovuto per legge”.

È quanto sostengono in una nota congiunta la senatrice Barbara Guidolin, il deputato Enrico Cappelletti ed Edoardo Bortolotto, candidato sindaco di Vicenza, tutti del Movimento 5 Stelle.

“Ricordiamo che nottetempo – aggiungono -, in legge di bilancio, governo e maggioranza presentarono un emendamento per azzerare il Fondo di indennizzo per i risparmiatori (FIR), poi ritirato solo a seguito delle proteste di M5S ed associazioni (alla Camera fu approvato un odg di Cappelletti, mentre al Senato di Zanettin di Forza Italia, con iniziale opposizione di Giorgetti, ndr).

E ricordiamo che ad un ordine del giorno del M5S, che impegnava il Governo a procedere sollecitamente con gli indennizzi, la maggioranza alla Camera votò interamente contro, parlamentari veneti compresi. Solo a seguito dell’insorgere delle associazioni di risparmiatori, esasperati per essersi sentiti presi in giro ancora una volta, la maggioranza fece un mezzo passo indietro approvando un ulteriore atto di indirizzo che andava nella giusta direzione.

Crediamo tuttavia che la gente, si sia resa conto di un fatto ben preciso: con il M5S al governo sono arrivati nei conti correnti dei truffati, per lo più veneti, oltre un miliardo di euro di indennizzi. Non era mai successo nella storia d’Italia. Con il centro destra al governo non solo non è stato loro concesso più nulla, ma sono stati pure bloccati i 500 milioni residui, già disposti per legge. Bloccati salvo, in chiusura di campagna elettorale, le parole del Ministro che aprono alla possibilità di un umiliante indennizzo… inspiegabilmente ridotto di 200 milioni”, concludono i rappresentanti pentastellati


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