Risparmiatori truffati dalle banche, aumento indennizzi al 40% ora è legge. Zanettin (FI): “Giorno speciale per loro”.

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Pierantonio Zanettin (foto da Il Dubbio)

“Credo che quello di oggi sia un giorno da cerchiare in blu nel calendario per i risparmiatori truffati dalle banche“. Con queste parole il senatore vicentino di Forza Italia Pierantonio Zanettin è intervenuto in Senato nel corso della discussione per la Di conversione in legge del Decreto legge sugli enti pubblici. Il testo già approvato alla Camera era oggi a Palazzo Madama per l’approvazione finale nei termini (scade il 9 luglio) e con richiesta della fiducia per blindarlo.

Giorno speciale per i risparmiatori truffati dalle banche

La parte più rilevante del mio intervento – ha detto in aula Zanettin – intendo dedicarla ad un tema che mi sta molto a cuore e che viene approfondito e risolto con questo decreto-legge: sto parlando del Fondo indennizzo risparmiatori.

Credo, Presidente, che quello di oggi sia un giorno da cerchiare in blu nel calendario per i risparmiatori truffati dalle banche: mi riferisco in particolare all’articolo 4, commi 3-bis e quater, del provvedimento in esame. Questo intervento va sottolineato in modo assolutamente adeguato, perché lo ritengo straordinario: va ad intervenire a favore degli azionisti delle banche poste in risoluzione qualche anno fa, in particolare la Banca popolare di Vicenza, Veneto Banca, Carichieti, Cassa di risparmio di Ferrara, Banca Marche, Banca Etruria ed altre banche di credito cooperativo di minori dimensioni”.

La storia delle banche liquidate non va dimenticata

magistrati fuori ruolo
Pierantonio Zanettin

Il senatore vicentino, tra le figure di rilievo della battaglia per il recupero delle somme, ha poi aggiunto: “Una breve annotazione per ricordare come quelle banche, che furono poste in liquidazione coatta amministrativa, hanno pagato certamente la mala gestio degli amministratori, evidenziata poi in diverse condanne penali dei tribunali.

Ma certamente quei crack non furono dovuti soltanto alla mala gestio degli amministratori, ma anche a carenze e manchevolezze degli organi di controllo e vigilanza. Proprio queste manchevolezze hanno giustificato l’intervento legislativo di ristoro a favore di azionisti e obbligazionisti, previsto dalla legge di bilancio del 2019.

Per far fronte a questi indennizzi – ha ricordato Zanettin – si è attinto alle risorse provenienti dai fondi dormienti che, è giusto ricordarlo, furono messi a disposizione del bilancio dello Stato attraverso la legge n. 266 del 2005, con l’allora ministro Tremonti e quando era presidente del Consiglio Silvio Berlusconi”.

Indennizzi ai Risparmiatori truffati dalle banche dal 30 al 40%: ora è legge

Da queste pagine avevamo seguito l’intera procedura messa in campo per far sì che l’indennizzo salisse di ulteriori 10 punti percentuali. Il senatore forzista ne ha tratteggiato in aula i contorni.

“L’intervento di cui parlavo poc’anzi prevede che l’aumento dell’indennizzo per gli azionisti salga dal 30 al 40 per cento del costo di acquisto. Si tratta di un ammontare davvero ingente, per certi versi straordinario: a spanne sono circa 340 milioni di euro. Ripeto: 340 milioni, non un piatto di lenticchie, che vengono distribuiti nelle Province del nostro Paese colpite dai crac bancari. Ribadisco che è un importo molto significativo, un incremento percentuale del 33 per cento rispetto a quello che i truffati dalle banche hanno già percepito. Faccio un esempio semplice: se un’azionista ha ricevuto finora 1.000 euro, ora ne riceverà altri 333; e così tutti con la medesima proporzione.

Zanettin: “Un successo personale”

Pierantonio Zanettin ha poi proseguiti il suo intervento al Senato rivendicando questo risultato. “Questo – ha detto – lo considero anche un successo personale, poiché l’aumento dell’indennizzo era stato l’impegno forse più solenne che avevo assunto nei confronti dei miei concittadini nella scorsa campagna elettorale, facendone tra l’altro oggetto di spot elettorali e interventi mediatici.

L’aumento dell’indennizzo era stato anche oggetto di un ordine del giorno a mia prima firma, che l’intera Assemblea del Senato aveva condiviso nella seduta del 15 febbraio scorso. È quindi con mia grande personale soddisfazione che vedo quell’impegno tradursi oggi in legge”.

Indennizzi: tempi rapidi

“Tra l’altro – ha aggiunto Pierantonio Zanettin -, è una legge molto efficace che si applicherà in tempi assai ristretti: entro il 31 luglio bisognerà indicare per i risparmiatori un nuovo IBAN, nel caso in cui avessero cambiato quello originario sul quale avevano ricevuto il primo bonifico, e seguiranno in tempi assai ristretti i bonifici del secondo indennizzo.

Indennizzi al 40%: il ruolo del ministro dell’Economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti

risparmiatori Giancarlo Giorgetti commissione d'inchiesta sul sistema bancario
Giancarlo Giorgetti

“Un ringraziamento, non rituale ma vero e sentito – ha detto ancora il senatore vicentino –, mi sento di rivolgerlo al ministro Giorgetti che, dopo una prima iniziale cautela per timore dei rilievi da parte degli organi europei, ha accettato sul tema un confronto sereno e di merito, a conclusione del quale, gettato il cuore oltre l’ostacolo, ha dato semaforo verde a questo così significativo incremento dell’indennizzo.

Questa giornata deve essere quindi di soddisfazione, di festa e di tributo alla politica, alla buona politica che si manifesta nella concretezza; non alla politica delle chiacchiere, ma dei risultati concreti che migliorano la vita delle persone. Dai nostri calcoli saranno circa 120.000 i risparmiatori che beneficeranno dell’incremento dell’indennizzo”.

Domande respinte: la partita resta aperta

“In questo contesto – ha detto in aula Zanettin – vanno anche segnalate alcune criticità che permangono, che non vanno però enfatizzate e sulle quali la politica, a mio giudizio, dovrà dare comunque delle risposte. Sul tappeto rimane qualche migliaio di domande: secondo i miei calcoli, a fronte delle 138.000 accolte, dovrebbero essere circa 6.000 quelle che invece sono state respinte e che sono in uno stato di contenzioso.

Le motivazioni dei rigetti sono le più disparate e vanno dagli errori formali (magari sono state indicate cento azioni, mentre in realtà erano mille e il sistema telematico ad oggi non consente correzioni), alle difficoltà di provare le violazioni massive, alle domande prive di requisiti per l’accesso al regime forfettario che potrebbero essere valutate con quello ordinario, ad errori commessi da chi ha compilato le domande.

Si tenga comunque conto che il fondo resta più che capiente perché, anche al netto dell’incremento di indennizzo che oggi stiamo discutendo, restano a disposizione circa 150 milioni di euro, cifra per difetto.

Ciò premesso, attese le difficoltà interpretative, molti risparmiatori paiono essere decaduti dalle impugnazioni di questi rigetti. A mio giudizio, e mi rivolgo al Governo, si dovrà trovare un modo per consentire di poter ridiscutere le loro posizioni permettendo a coloro che ne hanno i requisiti – hanno quindi commesso degli errori più o meno colpevoli ma comunque hanno i requisiti – di accedere al fondo che, come abbiamo già sottolineato, resta più che capiente. Qualche idea in proposito ce l’abbiamo e sarà nostra cura presentarla al Governo in altri provvedimenti prossimamente all’esame del Senato.

Sono sicuro che le nostre proposte, come quella riguardante l’aumento dell’indennizzo, saranno adeguatamente vagliate dal Governo. Quindi, concludendo il mio intervento, non posso che riconfermare, a nome dell’intero Gruppo Forza Italia, la grande soddisfazione per l’approvazione dell’aumento dell’indennizzo a favore dei risparmiatori truffati dalle banche”.