Risparmio gestito: il 2018 parte benissimo con 9,9 miliardi raccolti nel solo mese di gennaio

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Il risparmio gestito continua a mietere successi e, dopo un 2017 in cui ha macinato numeri di tutto rispetto, apre il 2018 segnando, nel solo mese di gennaio, sottoscrizioni per un totale di 9,9 miliardi di Euro e un patrimonio complessivamente gestito di 2097 miliardi di Euro, record storico. A fare la parte del leone sono i fondi aperti che segnano sottoscrizioni per 7,35 miliardi, anche se le gestioni di portafoglio toccano un pregevolissimo +2,2 miliardi di euro.

Anche gli azionari comunque segnano un +1,92 miliardi registrati e tornano in attivo dopo i -102 milioni di dicembre; buoni anche gli investimenti nel Private Equity, anche loro in ripresa dopo un dicembre un po’ nero.
Tra i fondi aperti quelli di maggior successo sono i cosiddetti “flessibili”, ossia quelli che vengono comprati a scatola chiusa, affidandosi all’abilità del consulente, il quale ha la piena libertà di investire come crede in azioni e obbligazioni. Sicuramente questo è il segnale che gli italiani vogliono investire I loro risparmi ma non si sentono così preparati ad affrontare questo mondo, che, in effetti non è così semplice.

Cresce, però, in modo vertiginoso, anche la percentuale di investitori “autonomi”, che non si appoggiano a nessun esperto. Il fenomeno del trading online, ormai in massima espansione, offre, infatti, molti strumenti che mettono chiunque lo voglia nella condizione di operare da solo. Grazie a piattaforme dedicate l’utente, può scegliere l’asset, ossia una sorta di “pacchetto” di azioni e/o obbligazioni già preconfezionato, sul quale puntare e muoversi da solo utilizzando gli aiuti e i consigli presenti.
Sono numerosissimi i broker disponibili e sicuramente bisogna prestare attenzione perché il campo si presta con una certa facilità a essere abitato da gente con pochi scrupoli; tuttavia esistono ormai molte piattaforme verificate, come Plus500, ad esempio, organizzazione multinazionale che può contare oggi più di 1 milione di clienti, la maggior parte dei quali decisamente soddisfatti.

Ciò che appare particolarmente interessante e la riflessione che ci porta ad affermare come la rivoluzione digitale, e la conseguente digitalizzazione della maggior parte dei servizi finanziari, abbia contribuito a rivoluzionare il settore. Sono i Millennials a guidare la marcia degli “investitori fai da te”, ovvero coloro che hanno estrema facilità a utilizzare gli strumenti tecnologici di cui oggi siamo dotati.
Proprio i giovani, con un’età compresa tra i 15 e i 35 anni, ossia i nati tra il 1980 e il 2000, sono, infatti, in grado di soddisfare le esigenze del settore del risparmio gestito online, per operare nel quale occorre avere non solo conoscenze sul mondo della finanza, ma anche in quello informatico, trasformandosi in veri e propri esperti di tecnofinanza, nuova branca dell’economia mondiale.