Ritardi Fir, Arman (don Torta) ci evita ma ci legge e risponde a Cavallari. Per noi ok a chiamata in causa di Bankitalia e voto (ora) libero

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Andrea Arman, presidente del Coordinamento associazioni banche don Enrico Torta
Andrea Arman, presidente del Coordinamento associazioni banche don Enrico Torta

Dopo aver provato a zittire, anche con minacce, ViPiù quando come VicenzaPiù si permetteva di criticarlo, dimenticando che critiche o consensi li distribuiamo non certo per atti di odio o di amore, da tempo evita di confrontarsi con noi direttamente, ma ci legge sempre, bravo!, l'avv. Andrea Arman, presidente dell'associazione/coordinamento don Enrico Torta (che da buon prete ha sempre bisogno di un santo a cui votarsi, Andrea in questo caso), ispiratore di Azionisti associati Banca Popolare di Vicenza e prima nemico sui palchi poi spesso solo "spalla" del presidente di "Noi che credevamo nella BPVi", tal Luigi Ugone.

Purtroppo, perché la sua notevolmente maggior base di cultura generale e storica indubbiamente gli avrebbe meritato maggior considerazione del competitor vicentino, ex forcone, l'avv. Arman da una fase di analisi anche storica della decadenza veneta, riflessasi anche in quella delle sue due banche, si è fatto trascinare in una competizione in cui l'avversario è più attrezzato di lui a fare il capo popolo.

Invece di usare anche i suoi studi giuridici per argomentare, pur se talvolta mal utilizzati con don Torta (vedasi l'esposto "costruito" contro Consoli ma firmato dal prete contemplante), Arman è sceso sul campo delle polemiche pure (o impure, non sappiamo) a caccia di consensi, di simpatie politiche e di certi avvocati (speriamo lui no) che nel dramma dei risparmiatori azzerati hanno visto una fonte di guadagno.

Dicevamo che il presidente del Coordinamento (di chi?) ha provato a bannarci (anche nel senso letterale del termine, cioè dai siti a lui vicini) ma sia lui che i suoi fan hanno sempre seguito le nostre informazioni, le nostre considerazioni e quelle che ospitavamo senza preclusioni, facendole nostre oppure no in base ai nostri, documentati, convincimenti ma rimanendo sempre aperti al confronto.

Più volte abbiamo ospitato suoi scritti, mai inviatici direttamente, e oggi facciamo lo stesso per un suo messaggio ai risparmiatori del suo gruppo perché noi, a volte sbagliando altre (secondo noi più spesso) vedendo giusto, teniamo sempre alle vittime delle banche (e infatti certi boss bancari attaccano noi in tribunale non lui) e amiamo informarli a tutto tondo non solo con i paraocchi.

Ma pubblichiamo il suo testo anche e soprattutto perché lui replica, con un messaggio accessibile ai suoi "sostenitori", a prese di posizione dell'avv. Fulvio Cavallari, che, da presidente di Adusbef Veneto per le ex Popolari venete e a nome anche di Milena Zaggia per il Movimento Risparmiatori Truffati, attivo per le anche risolte tra cui Carife, le ha espresse su un mezzo, il nostro, accessibile a tutti, anche a lui che, pur ignorando per sciocca e infantile ripicca il nome della nostra testata, sempre la legge (bravo!).

Nel corso della riunione, di cui riferisce Arman per polemizzare con Cavallari (perché non cita anche Milena Zaggia? Perché...), si è parlato (a parte un inciso sulle elezioni regionali, ndr) della messa in mora di Banca di Italia e delle prospettive di pagamento del Fondo Indennizzo Risparmiatori.

Pubblichiamo tutto il testo ma, per il maggiore interesse che suscita, abbiamo cambiato l'ordine dell'avvocato trevigiano più prolisso di me e, anche per facilitare la comprensione di un testo talvolta farraginoso se non per gli addetti ai lavori, lo abbiamo suddiviso in tre capitoli.

Il primo quello della polemica sulle origini e sui mali del Fir lo affidiamo per correttezza alla replica di chi è chiamato in causa, cioè l'avv. Cavallari e Zaggia (poi, se serve, daremo anche il nostro parere).

Il secondo, quello sulla chiamata in causa di Banca d'Italia, lo condividiamo ma non si meravigli il ben noto Arman perché, da direttore della testata online innominata, questa battaglia la portiamo avanti da tempo anche e soprattutto ricostruendo i fatti, ma senza i paraocchi che vogliono le due banche venete messe sullo stesso piano, quando, proprio a sostegno della nostra chiamata in causa di via Nazionale, ci sono i suoi opposti comportamenti con BPVi a danno di Veneto Banca risoltisi, poi, in un drammatico danno per gran parte dei loro soci, risparmiatori o investitori che fossero.

Il terzo capitolo, quello sulla decisione di non esprimersi a favore di nessuno dei contendenti per approdare a palazzo Ferro Fini, non solo lo condividiamo ma è un segno che tutti, anche Arman che ha provato a farsi issare in parlamento con il M5S dal suo "popolo", possono ravvedersi degli errori commessi nel confondere il diavolo (dell'ambizione personale) con l'acqua santa (del servizio alle vittime di ingiustizie).

In questo, però, don Enrico Torta deve aver ripreso, magari per un momento, il sopravvento sull'anima di Andrea.

A meno che ora che, almeno in Veneto, il M5S affonda e vince la Lega del capopopolo Ugone...

Il direttore

L'aggiornamento di Arman ai suoi del 16 settembre 2020

FIR (Fondo Indennizzo Risparmiatori), pagamenti

Su questo ultimo argomento ho evidenziato che le difficoltà tecniche che CONSAP e Commissione incontrano erano già state segnalate da tempo ed è stata fatta una breve cronistoria della genesi del FIR, sottolineando che la legge “originaria”,- quella stesa dal prof. Dolmetta, l’ing. Scarano e lo scrivente,  con la collaborazione di altri-, era stata pesantemente complicata e  destrutturata dagli interventi dei politici, dai ripetuti ripensamenti del Governo  e dai decreti attuativi volutamente  contorti.

E’ anche stato fatto presente che quelle associazioni o esponenti di associazioni di consumatori che ora si stracciano le vesti nei ritardi del FIR sono le stesse che si sono  opposte all’invito alla calma e riflessione nella stesura delle leggi che ripetutamente avevo fatto e sono quelle  che nel difendere gli interventi complicativi del Governo ci tacciavano da nemici dei risparmiatori. Oggi ne vediamo i risultati…

Comunque non si è perso molto tempo su questo argomento perché le esternazioni di quei signori,  con enfasi riportate da taluni giornali, non avevano particolarmente colpito i risparmiatori che ben ricordavano i fatti.

Però, dopo di allora, cioè dopo il 10 settembre, è uscita, su una testata on line (ndr: coraggio avvocato, visto che la legge, la nomini, l'atto lettera per lettera, ripeta con me: V..I...P...I...Ù. ViPiù. Bravo!), la riflessione del presidente di ADUSBEF VENETO avv. Fulvio Cavallari che, ora, critica l’azione di Governo e  di quanti delegati alla gestione del FIR. Come spesso suole, egli  ci chiama in causa (cogliendo ancora una volta l’occasione per dimostrare  di non aver capito molto della vicenda FIR), per chiedere se quali “padri putativi” al momento della stesura della legge avessimo analizzato o immaginato la possibilità che le cose andassero come adesso sono.

Su sollecitazione di molti risparmiatori mi tocca rispondergli.

Avv. Cavallari, presidente ADUSBEF VENETO, non Ti ricordi che la legge che avevamo scritto noi del Coordinamento era diversa da quella oggi in vigore; non Ti ricordi delle tante contestazioni che noi del Coordinamento “don TORTA” ed altre associazioni di risparmiatori, avevamo mosso alle modifiche introdotte con emendamenti e decreti legge; non Ti ricordi delle tante contestazioni che avevamo mosso ai decreti attuativi e, cosa più importante: NON TI RICORDI DA CHE PARTE STAVI TU, ADUSBEF VENETO E “LA CABINA DI REGIA” ALLA QUALE PARTECIPAVI?

Quando a Roma, noi, assieme agli amici di “Noi che credevamo nella banca Popolare di Vicenza” ed a “Azionisti associati Banca Popolare di Vicenza”, abbiamo votato contro la proposta fattaci dal Premier Giuseppe Conte  ci avete caricato di insolenze. Se vuoi, presidente ADUSBEF VENETO avv. Fulvio Cavallari, facciamo un incontro pubblico, anche in rete, così avremo modo di esprimere compiutamente quali sono stati i comportamenti ed i ruoli delle varie associazioni in questa logorante vicenda del risarcimento ai risparmiatori ed inoltre i risparmiatori potranno  capire le ragioni dello scontro fra gli avvocati di  ADUSBEF e la coerenza e linearità della loro azione.
Scusandomi per la digressione di cui sopra torno all’argomento che ci sta a cuore: quando arriveranno i soldi del FIR? Risposta difficile. Il Governo, per bocca di autorevoli esponenti, aveva garantito che entro settembre ci sarebbero stati  i primi pagamenti; noi per lealtà abbiamo aspettato sino ad ora ed ancora aspetteremo 10 giorni prima di protestare ufficialmente, sicuramente lo scenario non è assolutamente chiaro anche se, pare,  a Roma si siano resi conto del “gioco dell’oca” che hanno creato con leggi, decreti legge,  decreti attuativi, regolamenti, circolari pareri  etc.  e stiano pensando di intervenire per “semplificare”, però… . Però c’è sempre un consistente nucleo  ostile al FIR, composto di politici, burocrati e associazioni, per cui non sarà facile “semplificare”.  Nell’attuale “casino” è anche difficile avere referenti politici ma cerchiamo di fare del nostro meglio per sostenere le ragioni dei risparmiatori. Dunque, quando arriveranno i soldi del FIR non lo so, ma sono convinto che, presto o tardi, arriveranno. Altra domanda: cosa fare per sveltire la liquidazione del FIR? Con i blocchi dovuti al COVID e con la situazione politica che c’è abbiamo poco margine operativo; una cosa, comunque, la possiamo fare:
*NON DIMENTICARE:*
Non dimenticare chi ha causato la tragedia delle popolari venete, chi aveva il dovere di impedirlo e non lo ha fatto, chi ha preso milioni di Euro ed ha portato le banche al fallimento,  chi ci ha trattato da viscidi speculatori, chi ha cercato di imbrogliarci con leggi truffa, chi ci ha lasciato soli ed emarginati perché “ so i mercati”, chi ci ha negato gli spazi pubblici per le riunioni, chi non ha mai fatto visita ad alcuna famiglia che aveva perso tutto e non aveva più niente per sostenere invalidi e disabili, chi non ha mai fato visita alla famiglia di uno dei tanti suicidi causati dalla crisi delle banche, chi ci ha negato la chiesa per pregare, chi da dietro gli sportelli bancari ci ha sbeffeggiato, chi in assemblea ci ha fischiato per non lasciarci parlare, chi ha affossato i risparmiatori per privilegiare  i dipendenti delle banche, chi ha fatto le promesse, ha incassato, e si è rimangiato le promesse fatte…
Non per odiare, nemmeno per vendicare ma per non essere presi per il culo.

Messa in mora di Banca d'Italia

Fra le attività svolte negli ultimi tempi dal Coordinamento “don Enrico TORTA” vi è stata anche la messa in mora di Banca di Italia. Nei primi giorni di agosto lo studio dell’avv. Luigi Fadalti, ha inviato a Banca di Italia la pec con la quale numerosi risparmiatori di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza hanno chiesto, argomentando, di essere risarciti da Banca di Italia, ed hanno anche chiesto “ l’accesso agli atti” per conoscere di una serie di documenti. In allegato a questa comunicazione troverete la risposta di Banca di Italia che afferma di non avere alcuna responsabilità nei confronti dei risparmiatori e che rifiuta di far conoscere gli atti sostenendo  che la legge non consente il controllo generalizzato dell’attività.  Questa risposta ricorda tanto quella a suo tempo dataci dal Ministero dell’Economia e delle Finanze che pure aveva rifiutato di fornire gli atti relativi alla corrispondenza intercosa con la Commissione Europea alla Concorrenza e con la commissaria Margrete Vestager. Tanto per cambiare le Istituzioni si trincerano dietro argomentazioni formali per non far sapere  come agiscono. Cosa pensare…?

Indicazioni di voto per le elezioni regionali

In clima elettorale abbiamo ricevuto numerose richieste da parte di partiti politici  o candidati che in qualche maniera chiedevano l’appoggio del Coordinamento “don Torta”, abbiamo quindi ritenuto di assumere una posizione che fosse condivisa dai risparmiatori e ci siamo riuniti nella sede di Montebelluna giovedì 10 settembre per discuterne. Nel rispetto delle regole sanitarie ci siamo ritrovati in circa 50 risparmiatori (capienza massima della sede) e dopo pacato ragionamento si è deciso che il Coordinamento “don Enrico TORTA” non avrebbe sostenuto nessuno dei partiti o dei candidati che concorrono alle elezioni.  Allo stesso modo si è deciso di non dare alcuna indicazione di voto sul quesito referendario. Ovviamente ogni risparmiatore rimane libero di agire e votare come ritiene.

Coordinamento Associazioni Banche Popolari Venete “don Enrico TORTA”
Il presidente avv. Andrea Arman
DURI I BANCHI
EL VENETO RESISTE

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