Riunione dei Vescovi del Triveneto: futuro delle parrocchie, calo vocazioni e fedeli, Caritas e questione migranti

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I Vescovi del Nordest – riporta una nota della Conferenza Episcopale Triveneto – si sono ritrovati il 17 e 18 settembre a Villa Immacolata – Torreglia (Padova) per una riunione più prolungata della Conferenza Episcopale Triveneto (Cet). Dopo un iniziale tempo dedicato alla meditazione e condivisione spirituale, i Vescovi si sono confrontati su un tema sempre più presente e sotto attenzione nella vita pastorale di queste Chiese: la situazione presente e futura delle comunità parrocchiali, le nuove forme di cura pastorale del territorio – unità o collaborazioni pastorali ecc. – nella realtà attuale che risente della diminuzione del clero in attività e delle vocazioni (con le relative conseguenze) assieme alla fatica e, talora, anche alla diminuzione dei fedeli laici. 

La necessaria riflessione su questi aspetti – ha affermato il Patriarca di Venezia e presidente della Cet Francesco Moraglia nel corso del dialogo – “ci aiuti a realizzare una nuova immagine di Chiesa non determinata solo dalle urgenze ma più corrispondente alle vocazioni e ai ministeri ecclesiali, soprattutto riscoprendo e valorizzando la dimensione battesimale e la comunità come soggetto pastorale”. Nel confronto tra i Vescovi sono emerse tra l’altro le seguenti riflessioni: lo smarrimento esistente tra quello che la parrocchia è stata per lungo tempo e ciò che è adesso, la fraternità tra i sacerdoti e nella comunità cristiana, i ministeri dei fedeli laici e la loro collaborazione con i sacerdoti, la necessità di non far mancare mai il primo e secondo annuncio del Vangelo non lasciandosi ingabbiare dalle urgenze e soluzioni organizzative per rispondere meglio alle domande di senso che continuano ad essere nel cuore del popolo di Dio e favorire l’incontro con il Signore Gesù che ama e salva, ravvivare la fiducia nell’ascolto della Parola di Dio che saprà suggerire e inventare qualcosa di nuovo e ciò che è veramente importante oggi per rigenerare le comunità cristiane.

A seguire, dopo aver svolto, in questi ultimi tempi, un lavoro di analisi su organizzazione e attività delle Caritas diocesane e di ascolto della Delegazione Caritas del Nordest, i Vescovi hanno deciso di indirizzare alla stessa Delegazione una lettera nella quale esprimono apprezzamento e incoraggiamento per l’impegno in atto e il proficuo servizio reso. Raccomandano, in particolare, di privilegiare sempre la funzione pedagogica e formativa della Caritas – per l’animazione dell’intera comunità cristiana nella testimonianza della carità – in quanto sempre più urgente e preziosa, nonché di curare con attenzione e discernimento i rapporti con tutti i soggetti collegati (diversi da Caritas) mantenendo chiara l’attribuzione di compiti e responsabilità. Hanno, inoltre, richiamato l’importanza di garantire sempre massima trasparenza e correttezza nell’uso delle risorse provenienti dai fedeli, dall’otto per mille o da altre fonti.

In riferimento alle questioni legate all’immigrazione, i Vescovi del Triveneto hanno, infine, manifestato apprezzamento per quanto le comunità cristiane dei nostri territori hanno fatto e stanno facendo in quest’ambito. Per i Vescovi “come cristiani, e come ricordava anche recentemente Papa Francesco, non possiamo chiudere gli occhi su cause e riflessi di un fenomeno così vasto e complesso. Le nostre comunità cristiane sono chiamate ad aiutare la nostra società a trovare le forme e le modalità più valide e dignitose per realizzare un’accoglienza ragionevole e umana”.