Riviera dei Cedri: la Calabria che ti stupisce con mare e buona tavola

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La Riviera dei Cedri, nella provincia di Cosenza in Calabria, è composta da molti dei comuni che affacciano sul Mar Tirreno. Una definizione molto fredda, estremamente toponomastica. Molto utile, se vogliamo, per il lettore che è atterrato su questa pagina magari per scoprire dove si trovi questo territorio dal nome evocativo. Ma a dire il vero, questa definizione è davvero molto limitativa e questo avviene un po’ per tutte le esplicitazioni dei territori.

Capire a fondo cosa sia necessiterebbe di un prolungato soggiorno, magari regolarmente ripetuto negli anni, dal momento che stiamo parlando di un territorio marcatamente turistico. Qui è il caso di mettere in chiaro un aspetto: da qualche anno la Calabria sta operando intensi sforzi, pubblici e privati, per affermarsi come meta turistica.

La Riviera dei Cedri o è da ritenersi come l’insieme di luoghi nei quali il turismo balneare calabrese ha mosso i suoi primi passi intorno agli Anni ’60-’70, favorito in questo processo da ovvie motivazioni geografiche.

Il nome dato alla riviera deriva dal cedro, agrume molto coltivato in questo territorio e che negli anni ha trovato una sua dimensione produttiva di qualità generando sviluppo economico. È infatti molto usato in diversi ambiti, che spaziano da quello gastronomico, soprattutto dolciario, a quello dell’industria dei profumi.

Allo scopo di inquadrare meglio la geografia di questo territorio, sarà allora utile fornire una elencazione delle località che la compongono, procedendo da Nord a Sud della costa.

  • Tortora
  • Praia a Mare
  • San Nicola Arcella
  • Scalea
  • Santa Maria del Cedro
  • Grisolia
  • Diamante e Cirella
  • Belvedere Marittimo
  • Sangineto.

Secondo alcune interpretazioni locali, l’elenco dovrebbe essere leggermente più lungo, arrivando verso Sud fino a Cetraro (che ha il cedro etimologicamente incluso nel proprio nome, ndr), comprendendo così anche Bonifati – Cittadella del Capo.

Allontanandosi dalle definizioni classiche, per descrivere la Riviera dei Cedri è necessario addentrarsi in alcuni suoi elementi salienti. Detto della coltivazione del cedro, ciò che realmente connota e rende molto particolare questa zona è il suo essere incastonata tra spiagge e colline, distanti le une dalle altre soltanto pochi chilometri.

riviera dei cedri isola dino praia a mare
Riviera dei Cedri: dal mare alle colline in pochi chilometri. La costa di Praia a Mare e l’Isola Dino (foto Francesco Lagatta)

In pochi minuti, dunque, è possibile passare dal mare alle pendici delle alture del massiccio montuoso del Pollino, che ospita al suo interno l’omonimo parco nazionale, ad oggi più grande d’Italia e tra i più grandi d’Europa.

Su queste colline è possibile visitare caratteristici ed antichi borghi di cui scriveremo e che, in alcuni casi, rappresentano le vecchie municipalità degli insediamenti sulla costa, poi costituitisi negli anni come enti indipendenti dai primi.

E questi ultimi sono oggi le perle della riviera che col passare del tempo hanno speso energie nello sviluppare il turismo balneare, con la realizzazione di svariate soluzioni per l’ospitalità, dagli appartamenti ai grandi alberghi, con spiagge attrezzate e dotate di stabilimenti all’avanguardia, ristoranti, discoteche e strutture per l’intrattenimento in generale.

Proprio di fronte a questo tratto di costa sorgono inoltre le uniche due isole marine della Calabria. Ovvero l’Isola Dino di Praia a Mare e l’isola di Cirella di Diamante. Ma è San Nicola Arcella che ospita quella che probabilmente è da considerarsi la macro attrazione naturale dell’area: l’Arcomagno. Ovvero un imponente arco in pietra aperto nella roccia a protezione dell’omonima spiaggetta.

Riviera dei Cedri: l'Arcomagno di San Nicola Arcella
Riviera dei Cedri: l’Arcomagno di San Nicola Arcella

Sempre restando a mare è assolutamente da sottolineare che La Riviera dei Cedri ospita ben 5 delle 15 spiagge calabresi insignite lo scorso anno della Bandiera Blu dalla Foundation for Environmental Education (Fee): praticamente tutte quelle assegnate al versante tirrenico calabrese, fatta eccezione per Tropea, in provincia di Vibo Valentia.

Le 5 Bandiere blu 2021 della Riviera dei Cedri sventolano sulle spiagge di Tortora, Praia a Mare, San Nicola Arcella, Santa Maria del Cedro e Diamante. Nel momento in cui scriviamo, altre località rivierasche stanno lavorando per l’ottenimento del prestigioso vessillo.

I centri della riviera, come anche della collina, hanno molto da offrire in termini di cultura, grazie alla presenza di edifici storici, in particolar modo nobiliari e religiosi, e siti archeologici, di cui pure scriveremo nel seguito delle nostre narrazioni sulle bellezze della Punta dello Stivale..

Negli ultimi anni le attività sportive all’aperto, anche estreme, e gli sport d’avventura hanno sperimentato un notevole sviluppo grazie alla particolare conformazione orografica del territorio: la presenza di corsi d’acqua facilita il rafting e il canyoning, le alture prossime alle coste sono ideali per parapendio, trekking, mountain bike, quad mentre gli splendidi fondali marini sono amati dai sub e le distese di mare calmo sono ideali per lo sci d’acqua.

Una menzione particolare merita, e non poteva essere diversamente, la gastronomia del posto fortemente influenzata, ancora una volta per via della posizione geografica, da quella di altre regioni, Basilicata e Campania in particolare.

Influenze che con il tempo si sono stratificate nelle ricette, contribuendo in molti casi a fornire gusti molto particolari ai principali piatti della cucina locale.

Tra i prodotti tipici del posto, compresi alcuni non ancora, però, destinatari di marchi di qualità, figurano il Cedro di Santa Maria del Cedro, il Peperoncino piccante di Diamante e la Zafarana rossa di Tortora.

Sul versante enologico, bisogna segnalare la presenza su questa fetta di Calabria del Verbicaro Doc, vino rosso, rosato e bianco prodotto nell’omonimo comune e in alcuni confinanti o prossimi, tra cui proprio alcuni luoghi della riviera come Grisolia e Santa Maria del Cedro.