
L’assessore regionale alle attività produttive e all’innovazione Roberto Marcato conferma la sua disponibilità a candidarsi a presidente della Regione Veneto.
“Se me lo chiedono sono pronto per il partito; così come siamo pronti a correre da soli se il candidato non sarà della Lega”.
Era atteso a Vicenza nella sede di Assindustria Vicenza per parlare di innovazione, start-up e transizione ma Roberto Marcato, assessore regionale alle attività produttive ha voluto far notizia parlando con la stampa delle prossime elezioni regionale. Si dice molto sereno e tranquillo ma conferma la sua disponibilità a candidarsi a Governatore del Veneto anche perché, ammette, glielo stanno chiedendo da un bel po’ di tempo. Almeno la parte più venetista del partito.“Ogni ruolo che io ho avuto negli ultimi 30 anni l’ho sempre ottenuto perchè il partito me lo ha chiesto; io non ho mai chiesto di fare qualcosa e anche stavolta, se la Lega riterrà che il sottoscritto rappresenta una risorsa bene, altrimenti non sarà un problema, fortunatamente ho molti interessi”.

D’altronde, a livello ufficiale, il nome del candidato non è ancora stato ufficializzato, di sicuro si sa che non sarà Luca Zaia visto che la Corte Costituzionale ha sancito l’impossibilità del terzo mandato.“Il nome del prossimo candidato non si sa ancora, addirittura non sappiamo nemmeno se sarà della Lega, figuriamoci se abbiamo un nome”.La tranquillità e la serenità di inizio intervista vacilla un po’ quando gli si chiede se la Lega potrebbe cedere il timone della guida in Veneto. “Per quanto mi riguarda direi proprio no, io l’ho detto in maniera chiara e netta: se il prossimo candidato del Centrodestra non dovesse essere il candidato della Lega, noi siamo pronti ad andare da soli. C’è una bella lista Zaia che avrebbe una potenza di fuoco enorme, una lista della Lega e una lista di amministratori a matrice autonomista per cui non avremmo avversari; questo lo sto dicendo da mesi e non so se qualcuno avrà il coraggio di fare questo, vedremo.
Marcato diventa invece sarcastico quando gli si chiede la data delle prossime elezioni regionali. “Viviamo in un paese suggestivo dove tutti immaginiamo che si andrà a novembre, dopodiché arriva il ministro degli Interni, che è il ministro preposto per indicare la data e le modalità di elezione, che magari dice che si andrà l’anno prossimo. Boh, non so fare previsioni perché viviamo in un paese strano”.
