Roma Capitale. Rifiuti: l’ossicombustione di Grillo, Conte e Raggi che è termovalorizzazione

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Ossicombustione. E’ la nuova frontiera per il trattamento dei rifiuti urbani a Roma, proposta dal garante Beppe Grillo, dal presidente Giuseppe Conte e dalla consigliere comunale Virginia Raggi.
La ossicombustione è, comunque, un processo che brucia i rifiuti utilizzando l’ossigeno invece dell’aria, come nei classici termovalorizzatori.
E’ questa la nuova tecnologia paventata dal M5S. Al che sorge spontanea la domanda: perché non è stata adottata durante la sindacatura della Raggi e del premierato di Conte?
La risposta è semplice: questo tipo di impianti è in fase sperimentale e la produzione di energia dai rifiuti è minore rispetto a quella del termovalorizzatore. Inoltre, per l’Enea, “La separazione criogenica per la produzione di ossigeno è un processo costoso e l’utilizzo dell’ossicombustione in impianti di generazione elettrica è stato testato solo su impianti di piccola scala”.
Un impianto di ossicombustione realizzato in Puglia brucia solo 10 tonnellate al giorno, mentre Roma produce 2.600 tonnellate di indifferenziata al giorno da trattare. La proposta di un impianto maggiore è stata bocciata dagli stessi esponenti pugliesi del M5S che hanno bollato l’iniziativa “come insostenibile sotto l’aspetto ambientale ed economico”.
Insomma, la polemica sul termovalorizzatore a Roma è solo fuffa, ha motivi elettoralistici e dimostra l’incapacità del M5S di affrontare e risolvere i problemi dei cittadini.
 

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