Roma innevata, uno spettacolo senza tempo impresso sui dipinti antichi: le testimonianze nei quadri della Fondazione Sorgente Group

L’Urbe innevata è un evento da sempre considerato eccezionale e così come in una fotografia possiamo ammirare la città eterna imbiancata nel dipinto “Veduta di Roma innevata” di Giovanni Paolo Panini del 1730, nella Collezione della Fondazione Sorgente Group di Valter e Paola Mainetti.

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Roma innevata - 1730 - Giovanni Paolo Panini
Roma innevata - 1730 - Giovanni Paolo Panini

La magia di Roma innevata ha da sempre suscitato emozione nei suoi abitanti, lasciandoli sorpresi nel vedere i monumenti antichi imbiancati. Un evento eccezionale che avviene raramente nella città eterna, dal clima solitamente mite. Tanto è lo stupore che autori e pittori antichi ci hanno lasciato memoria di questo avvenimento, di cui abbiamo la prima testimonianza nel lontano 400 a.C. grazie agli scritti di Dionigi di Alicarnasso che ci racconta del congelamento del Tevere e della “città” imbiancata, quando ancora le abitazioni erano in legno e molte mandrie e greggi morirono per il freddo.

Roma innevata: Andre Giroux - Santa Trinita dei Monti in the Snow, 1828
Roma innevata: Andre Giroux – Santa Trinita dei Monti in the Snow, 1828

Molto rare sono le testimonianze pittoriche, che ci danno l’immagine suggestiva dei monumenti innevati, come in una fotografia. Così il dipinto di Andre Giroux, “Santa trinità dei Monti imbiancata” del 1825 e ancora quello di Ettore Roesler Franz, “Isola Tiberina imbiancata” del 1890, ma il più antico dipinto con questo soggetto è proprio l’opera di Giovanni Paolo Panini, “Veduta di Roma innevata” (in copertina), della Fondazione Sorgente Group (qui tutti gli articoli su ViPiu.it sulla Fondazione di Paola e Valter Mainetti, ndr). Esso raffigura la nevicata del 1730, mostrando le case e le dimore vicino alla Colonna Traina, che troneggia nel dipinto.

Roma innevata: Roesler Franz Isola tiberina sotto la neve
Roma innevata: Roesler Franz Isola tiberina sotto la neve

Paola Mainetti, vicepresidente della Fondazione: “Il dipinto di Panini è una rara testimonianza storica di un evento naturale eccezionale per la città, che emoziona nell’osservare i monumenti innevati, come il Colosseo, e i personaggi, fermati nel tempo nella loro gioia.

Inoltre, il dipinto è una preziosa testimonianza di quella parte di “Roma sparita” a causa delle imponenti distruzioni e ricostruzioni avvenute tra l’Unità d’Italia e le Grandi guerre e in modo particolare per la realizzazione dell’Altare della Patria.

Valter Mainetti, presidente della Fondazione: “Questi dipinti di vedute romane ci rivelano sempre nuove scoperte e curiosità che ci aiutano a capire meglio la nostra città”. Infatti, osservando con attenzione l’immagine e seguendo i riferimenti noti dei monumenti antichi e della cupola della chiesa di Santa Maria di Loreto, è possibile riconoscere la costruzione con cortile adiacente dell’Ospedale per i Fornai, che venne costruito nel 1564 con approvazione di Pio IV per assistere i fornai poveri malati residenti in Roma e fuori, ma fu poi raso al suolo nel 1871 per la sistemazione di Piazza Venezia, così come accadde alla Casa di Michelangelo nella vicina Via Macel De’ Corvi.

Claudio Strinati bene ci racconta l’immagine del dipinto di Giovanni Paolo Panini, “Veduta di Roma innevata”, con tutte le curiosità e mutamenti edilizi nel video di approfondimento della serie “Dieci capolavori della Fondazione Sorgente Group in cinque secoli” (visibile sul link https://youtu.be/r6tw2K4EOa4) e con gli articoli su VIpiu.it cliccabili qui).