Rotary, Caritas Diocesana Vicentina e Centro di Formazione Professionale S. Gaetano di Vicenza a braccetto per dare un futuro lavorativo a 12 persone straniere che hanno ottenuto la protezione umanitaria e allo stesso tempo dare sostegno ad un settore industriale, quello della carpenteria-saldatura, che fatica nella nostra area a trovare addetti nonostante l’elevata richiesta. Si tratta del Rotary refugee Training Project, un progetto proposto dal Rotary Club Vicenza e dal Rotary Club di Burlington (Iowa – USA) con il coinvolgimento di altri due Rotary Club della provincia di Vicenza (Arzignano e Vicenza Nord – Sandrigo) e di altri tre Rotary Club Americani (Fort Madison, Mt. Pleasant Noon, Mt. Pleasant Evening), assieme ai Distretti Rotary e alla Rotary Foundation internazionale. Scopo del progetto, sostenuto da un impegno finanziario del Rotary pari a 67.300 dollari (circa 60 mila euro), è favorire l’inserimento lavorativo di soggetti che hanno già ottenuto la protezione e il diritto di soggiorno presso il nostro paese, a scopo di agevolarne l’integrazione. La Caritas Diocesana Vicentina si è occupata di selezionare i 12 partecipanti e di seguirli per gli aspetti logistici ed organizzativi, mentre il Centro di Formazione Professionale S. Gaetano ospita il corso teorico-pratico di 120 ore, propedeutico al successivo tirocinio professionale di 3 mesi presso industrie della nostra area, allo scopo di favorire un inserimento nella nostra realtà produttiva, in un campo professionale, quello della carpenteria-saldatura, nettamente deficitario nel nostro contesto produttivo. L’Istituto S. Gaetano ha ospitato la consegna degli attestati del corso ai primi sei partecipanti: erano presenti il referente del progetto per i Rotary Club italiani Pierluigi Zanco, il referente del progetto per i Rotary Club statunitensi Robert Miller, il direttore di Caritas Diocesana Vicentina don Enrico Pajarin, l’assessore alla famiglia e alla comunità della Città di Vicenza Silvia Maino, il direttore del Centro di Formazione San Gaetano Paolo Faccin e un imprenditore che accoglierà un partecipante per l’esperienza di tirocinio professionale, ossia Renato Sperotto della Sperotto s.p.a. di Sandrigo. Le caratteristiche del progetto. La fase pratica del progetto ha preso avvio nel mese di gennaio 2019 e, come detto, il primo corso per 6 partecipanti è già stato completato con il superamento da parte di tutti i candidati. Nelle prossime settimane verranno avviati alle ditte in cui parteciperanno al tirocinio trimestrale. Tutte le spese della formazione sono a carico del Rotary: i partecipanti, dopo il riconoscimento del permesso di soggiorno, non hanno infatti più alcuna copertura economica governativa. Grazie all’appoggio delle strutture di accoglienza della Caritas Diocesana Vicentina, nel primo mese corrispondente al corso teorico hanno assicurati anche vitto e alloggio, con un impegno di spesa di circa 300 euro al mese per persona. Nei 3 mesi del tirocinio pratico riceveranno, sempre con fondi Rotary, una remunerazione mensile di 450 euro, come previsto dalla Legge Regionale a riguardo, con cui provvedere al loro mantenimento. L’intera attività formativa sarà favorita anche dall’affiancamento di una equipe multidisciplinare composta da psicologa, educatore ed esperto in inserimenti lavorativi, per agevolare l’integrazione anche sociale dei partecipanti. Le dichiarazioni. Siran Mady, partecipante al progetto: Il corso di saldatura è stato molto bello e il professore molto bravo; il suo modo di spiegare le cose è stato chiaro e non abbiamo avuto difficoltà con la lingua italiana. Abbiamo fatto tre settimane di corso ed ogni giorno eravamo impegnati per 8 ore; iniziavamo alle 8.30 e finivamo alle 17.30 con pausa pranzo di un’ora. Noi ragazzi andavamo a mangiare tutti assieme. Anche se le ore durante la settimana erano tante, per noi non è stato troppo impegnativo, anzi avevamo voglia di aggiungere un’altra settimana di corso per imparare ancora di più. Abbiamo fatto alcune ore di teoria in aula e poi molto tempo di pratica nel laboratorio della scuola San Gaetano; a tutti noi è stata data una tuta da lavoro e delle scarpe antinfortunistiche oltre che la maschera di protezione per gli occhi. Abbiamo imparato due metodi di saldatura: filo e tig. A me è piaciuta di più la saldatura tig, perché mi è sembrata più facile da imparare. Sono molto curioso di iniziare il tirocinio nell’azienda, ho molta motivazione e spero di poter trovare lavoro. Pierluigi Zanco, referente del progetto per i Rotary Club italiani: Il progetto nasce da una amicizia con Robert Miller, americano originario dell’Iowa, che da due anni risiede nella nostra città e opera come cartografo civile presso la Base Dal Din. L’idea originaria era di favorire l’integrazione e l’autonomia economica dei rifugiati, problema come noto oggi molto sentito anche negli USA. In particolare eravamo interessati ai soggetti residenti da tempo nel nostro territorio ma non ancora in grado di potersi dignitosamente mantenere, non potendo quindi collaborare al benessere della nostra città. Abbiamo quindi valutato di fornire una formazione professionale in una attività che nello stesso tempo potesse portare un vantaggio anche alla comunità locale e non entrasse in concorrenza con la manodopera italiana. Per tale motivo si è identificata la saldatura-carpenteria, settore in cui nella nostra area si fatica molto ad assumere operai specializzati, con una domanda nettamente superiore all’offerta. Ringrazio i due partner operativi che collaborano con noi, la Caritas Diocesana e l’Istituto San Gaetano, che con la loro serietà e competenza hanno reso possibile l’avvio del progetto, e l’Assessore Silvia Maino, oggi qui con noi a consegnare gli attestati, per il suo interesse nei confronti dell’iniziativa. Don Enrico Pajarin, direttore Caritas Diocesana Vicentina: I beneficiari del progetto da noi selezionati sono persone per le quali è stato riconosciuto un permesso di soggiorno. Hanno tra i 20 e i 38 anni, sono provenienti da Costa d’Avorio, Nigeria, Gambia e Mali e uno di loro ha qui a Vicenza una famiglia con figli. È fondamentale che, una volta stabilizzata la loro posizione giuridica, abbiano l’opportunità di integrarsi attraverso la formazione ed il lavoro, raggiungendo l’autonomia economica e contribuendo allo sviluppo della nostra città. Il progetto di cui siamo partner, pertanto, mostra che è possibile far dialogare esigenze diverse, tant’è che favorendo l’inserimento lavorativo contribuiamo a dare risposte ad un importante settore del nostro tessuto produttivo. Silvia Maino, assessore alla famiglia e alla comunità Città di Vicenza: Un bel progetto di inclusione sociale, che dimostra a quali risultati positivi può portare la sinergia tra più associazioni ed enti che si occupano di territorio e comunità. Bene che ci sia anche la collaborazione di un Rotary Club americano, che stringe ancor più il nostro legame con la comunità americana presente in Città, molto attiva e desiderosa di collaborare per iniziative di interesse comune. E bene che il progetto abbia analizzato le reali esigenze del territorio, proponendo la formazione di professionalità di cui le nostre aziende hanno bisogno e di cui non c’è offerta nel mercato del lavoro. Questo significa fare del bene e farlo bene. Paolo Faccin, direttore Centro di Formazione S. Gaetano: Considero importante l’organizzazione di un progetto per lo svolgimento pratico di una professione. Il lavoro va infatti visto come riscatto sociale, futuro e dignità della persona. Può insomma spalancare le porte di un futuro diverso per queste persone. La saldo-carpenteria è un comparto importante, che oggi può offrire un lavoro dignitosissimo, pulito e richiestissimo. Questo tipo di integrazione deve quindi diventare un modello per tutti. Renato Sperotto, titolare Sperotto s.p.a.: In questo settore c’è molto spazio per il lavoro, contraddistinto da una grandissima evoluzione tecnologica. Questa esperienza e questi ragazzi dimostrano che se uno ha voglia di fare non ci sono barriere e si può ottenere il riscatto che si va cercando.
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