Rovigo, Boccia (PD) chiede a ex sindaco Vicenza e neo presidente Ali Variati di ricomporre la crisi dopo dimissioni sindaco Gaffeo

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Variati mascherato
Variati mascherato

L’ex sindaco di Vicenza e sottosegretario all’Interno Achille Variati nel giro di poche ore ha ricevuto due incarichi: è stato nominato all’unanimità presidente del consiglio nazionale di Autonomie locali italiane, che raccoglie circa duemilacinquecento enti tra Comuni, Province, regioni e Comunità montane, e gli è stato chiesto di convincere l’ex sindaco di Rovigo Gaffeo a ritirare le dimissioni. La segreteria nazionale del Partito Democratico infatti, tramite il responsabile delle Autonomie territoriali e enti locali ed ex ministro Francesco Boccia, ha chiesto a Variati di ricomporre lo strappo interno al PD di Rovigo che ha portato alle dimissioni del sindaco Gaffeo. Boccia chiede all’ex sottosegretario e sindaco di “utilizzare le competenze e sensibilità politica per cercare di ricomporre la difficile situazione che si è venuta a creare”.

“Oggi mi recherò a Rovigo dove, su richiesta della Segreteria Nazionale del Partito Democratico, d’intesa con la Segreteria Regionale Veneta e il Partito Democratico Provincia di Rovigo, proverò ad aiutare a risolvere la difficile situazione che si è creata con le dimissioni del Sindaco Gaffeo – ha scritto Variati su Facebook -. Ho dedicato gran parte della mia vita ai territori e alle autonomie locali: mi avvicino a questo compito quindi con il massimo rispetto per tutti i soggetti coinvolti, a partire dal Sindaco Gaffeo e dai referenti locali del partito, di cui conosco la dedizione e l’amore per la comunità rodigina. So bene che situazioni così delicate e complesse non possono essere risolte dall’alto, ma solo con il pieno coinvolgimento delle parti. Per parte mia, metterò tutta la mia esperienza e il mio impegno nel tentativo di risolvere una crisi che rischia di fare molto male alla comunità territoriale”.

Gaffeo in una conferenza stampa ha parlato di assenza di una maggioranza consiliare dopo il consiglio comunale del 29 aprile, in particolare dopo il voto contrario di 5 consiglieri della maggioranza che hanno determinato la bocciatura di una mozione presentata dalla stessa.