Rsa Parco Città di Vicenza, Ipab-Ipark fittano ramo di azienda: decisione contestata da Usb che chiede un tavolo di concertazione

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Ipark Srl ha indetto nei giorni scorsi un bando per affittare la gestione della Residenza per Anziani Rsa Parco Città di via Tomaso Formenton a Vicenza, per un periodo di 9 anni. La procedura indetta è del tipo ad asta pubblica con il metodo delle offerte segrete al rialzo.

Una circostanza che trova riscontro sul sito internet dell’Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza (Ipab) di Vicenza. Una decisione presa dal gestore della struttura in questione, che comprende l’edificio San Camillo, e che viene contestata dall’Unione Sindacale di Base di Vicenza che parla di “ritorno al passato”.

Secondo l’Usb “l’appalto farà entrare soldi al privato che vincerà la gara e alla fine il risparmio sarà sulla pelle di chi lavora, con declassamento contrattuale e rischio del posto di lavoro. I 6 mesi di garanzia non sono sufficienti a far stare tranquilli gli operatori, gli infermieri, i fisioterapisti e magari sulla qualità resa agli ospiti”.

Le istituzioni, secondo il sindacato, devono agire: “La Regione – sostiene Usb -, il sindaco di Vicenza non possono registrare il fatto compiuto. Devono assolutamente bloccare la delibera e avviare un piano che consenta il mantenimento a Ipark degli attuali posti letto di assistenza anziani. Chiediamo un tavolo allargato con la direzione e gli enti della pubblica amministrazione e le parti sindacali presenti in Ipark.

In questi anni – prosegue il sindacato – sono state fatte scelte importanti al fine di razionalizzare i costi dell’Ipark, gestore della Rsa Parco Città di Vicenza e dell’edificio del San Camilllo. Tra queste, il benservito al direttore Ipark che costava più del direttore Ipab, chiusura del contratto di locazione per l’edificio di Parco città, che mangiava milioni, spostamenti interni agli extrento-salvi per razionalizzare posti letto e costi di gestione. In tutto questo, il San Camillo è rimasto lì a continuare la sua funzione e il suo servizio”.

La storia stessa della struttura non deporrebbe a favore di questa scelta e va tenuto in considerazione lo stato in cui versa il comparto delle Rsa. “La situazione delle case di riposo – dichiara l’Usb Vicenza –  è drammatica. Carenza di personale, debiti, rette care. In questi anni le case di riposo pubbliche sono state snobbate da tutti gli interventi istituzionali. La Regione Vento si attarda ad adeguare il contributo per ospite, nessun risarcimento Covid, che le case di riposo hanno patito alla grande, e nessun euro nemmeno dal famoso Pnrr.

Abbiamo lottato duramente al San Camillo – conclude il sindacato – per la dignità del servizio agli ospiti e per i dipendenti. Non possiamo tacere e piegarci all’appalto come estrema ratio per salvare il salvabile”.