“A Vicenza continueremo a ricordare con forza tutte le vittime e i soprusi perpetrati da ogni forma di totalitarismo per non dimenticare e per far sì che non abbiano a ripetersi mai più“.
Il sindaco di Vicenza Francesco Rucco coglie l’occasione della strage razzista in Germania per ribadire la sua posizione nel pieno delle polemiche infuriate in città per aver sostituito la parola fascismo con totalitarismo nella dichiarazione antifascista per la richiesta dell’occupazione del suolo pubblico.
“Sono ad esprimere cordoglio per le vittime innocenti e una ferma condanna a questa nuova strage che pare avere una matrice legata all’odio razziale di stampo neonazista. Episodi come questo ci fanno capire che dobbiamo tenere sempre alta la guardia verso chi si ispira all’odio verso cittadini di origini diverse dalle proprie“.
Ma l’odio non si combatte anche evitando inutili provocazioni? Come ad esempio togliere la parola fascismo… Una vicenda che ha portato la città anche sul quotidiano nazionale la Repubblica con un articolo che riporta le parole del sottosegretario Achille Variati, ex sindaco di Vicenza, che la clausola antifascista l’aveva inserita, e dell’assessore regionale Elena Donazzan.
“Era un modo simbolico – spiega Variati – e assieme concreto di contrastare l’onda crescente di manifestazioni e di altre forme di presenza pubblica, spesso provocatoria, da parte di soggetti e movimenti che rifiutano di condannare o rigettare il fascismo”.
“Questa è coerenza”, afferma invece soddisfatta Donazzan.
Per la parola fascismo nascosta a Vicenza dentro “ogni totalitarismo” nonostante la Costituzione ne vieti ogni… esistenza.