Rucco (FdI): “Tagli alla giustizia tributaria, il Veneto penalizzato. Serve un riequilibrio per tutelare cittadini e imprese”

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Francesco RUcco giustizia tributaria veneto
Francesco Rucco

“La riforma della giustizia tributaria rischia di penalizzare il Veneto, un territorio già fortemente produttivo e trainante per l’economia nazionale. Non possiamo accettare che scelte centralistiche mettano in difficoltà cittadini e imprese”. Così Francesco Rucco, consigliere comunale di Vicenza per Fratelli d’Italia, commenta le notizie sui tagli e la riorganizzazione delle corti tributarie, che vedranno accorpamenti significativi e una riduzione delle sedi giudiziarie in molte province.

La riforma della giustizia tributaria in Italia, avviata con la legge n. 130 del 2022, non si limita a introdurre nuove figure professionali e a velocizzare i processi. Un aspetto altrettanto importante riguarda la razionalizzazione delle sedi delle Corti di giustizia tributaria.

La riforma prevede una revisione dell’assetto territoriale delle Corti di primo grado e delle sezioni staccate delle Corti di secondo grado. L’obiettivo è ottimizzare la distribuzione delle sedi, concentrando le risorse e semplificando l’organizzazione. Questo processo di razionalizzazione potrebbe portare alla soppressione di alcune sedi considerate meno efficienti o con un volume di lavoro ridotto, e alla creazione di poli giudiziari più grandi e centralizzati.

La riforma mira a riorganizzare il sistema di mobilità dei giudici tributari e del personale amministrativo, facilitando il trasferimento da una sede all’altra in base alle esigenze del servizio. Questo dovrebbe garantire una maggiore flessibilità e una migliore gestione delle risorse umane.

La razionalizzazione delle sedi è un elemento chiave della riforma, in quanto contribuisce a ridurre i costi, semplificare le procedure e garantire una maggiore efficienza del sistema di giustizia tributaria nel suo complesso.

Il processo di attuazione di questa riforma è ancora in corso e che le modalità concrete di riorganizzazione delle sedi saranno definite nei prossimi decreti legislativi.

“Se è giusto razionalizzare e rendere più efficiente il sistema – specifica Rucco -, bisogna farlo con equilibrio. La concentrazione di sedi a Venezia e Verona lascia scoperti altri territori strategici del Veneto, aumentando tempi e costi per cittadini e aziende che devono far valere i propri diritti. Il rischio è che l’accesso alla giustizia diventi più difficile per chi è più lontano dai grandi centri.

Il dirigente di FdI evidenzia inoltre come il Nord Italia, e in particolare il Veneto, sia ancora una volta trattato in maniera ingiusta rispetto ad altre aree del Paese: “Abbiamo sempre dimostrato di essere un motore economico per l’Italia, eppure, quando si tratta di servizi essenziali come la giustizia, il nostro territorio viene depotenziato. Non possiamo permettere che Vicenza e altre province restino senza una rappresentanza adeguata nella giustizia tributaria”.

Rucco chiede quindi alla Regione Veneto e al Governo nazionale di intervenire per riequilibrare la riforma, garantendo che i criteri di accorpamento tengano conto delle reali necessità dei territori.

“La Regione deve farsi sentire e pretendere che la riorganizzazione non sia un’operazione calata dall’alto. Bisogna difendere i nostri tribunali e il diritto di imprese e cittadini ad avere un sistema giudiziario accessibile ed efficiente” conclude Rucco.