L’annuncio ufficiale al bar Colonne di stamattina, 16 marzo, da noi in gran parte anticipato ieri (“Civici Rucco, Sorrentino, Porelli e Siotto diventano Fratelli d’Italia: no di Brugnaro e Rucco “torna” in FdI, condannato quando accolse loro ex“, ndr) dell’ingresso di Rucco, Sorrentino, Porelli, Siotto e (Liliana) Zocca in Fratelli d’Italia, accolto con gioia da Sergio Berlato, ha suscitato reazioni contrastanti nel panorama politico locale. Mentre Berlato esprime soddisfazione per l’arrivo di figure di comprovata esperienza politica, altri interpretano questo avvenimento come un mero esercizio di opportunismo.
Il deputato europeo Sergio Berlato dichiara, infatti, di aver, lavorato intensamente per facilitare l’integrazione di queste nuove figure nel partito (e c’è da crederci vista la sua lunga esperienza di manovratore e “aggregatore” politico), evidenziando la loro capacità di dare lustro alla coalizione di centro destra. Berlato guarda, molto chiaramente, al futuro, proponendo di fatto anche possibili candidature vincenti per le elezioni regionali (con Rucco, ndr) e comunali (con Siotto sindaco, ndr), dimostrando fiducia nelle capacità di persone come Simona Siotto e Francesco Rucco.
Nell’altro campo c’è la critica aspra di questa mossa politica, etichettata dai Civici con Possamai (Elia Pizzolato, Benedetta Ghiotto e Massimo Bardin) come un “tRucco” politico. Rucco, in particolare, viene accusato di opportunismo, essendo passato dalla sua lista civica a Fratelli d’Italia.
Se si sottolinea l’ironia di questa transizione, considerando le precedenti dichiarazioni di Rucco sulla sua indipendenza dai partiti di destra, la sua decisione di unirsi a Fratelli d’Italia viene interpretata, da parte sempre dei Civici con Possamai, come la rivelazione di una verità a lungo celata e un tradimento delle aspettative dei cittadini che avevano votato lui e i consiglieri della sua lista civica.
Infine, la civica di centrosinistra solleva dubbi sulla gestione interna del gruppo consiliare, con l’arrivo di nuove figure potenzialmente portatrici di animosità e risentimenti: “Non possiamo che esprimere piena solidarietà ai tanti cittadini che li avevano votati pensandoli civici, agli abbandonati Notarangelo e de Marzo lasciati al palo del ‘civismo di facciata’ con il cerino in mano e ricordarci qui del (fu?) capogruppo di FdI, Naclerio, che si troverà a governare un gruppo consiliare fatto di tante animosità e risentimenti“.
Questo lo dicono i Civici con Possamai ma appare evidente che nel gruppo allargato di FdI di sicuro cambieranno gli equilibri essendo facile ipotizzare che al capogruppo attuale Nicolò Naclerio, che fa riferimento al consigliere regionale Formaggio, e con Giorgio Conte anche lui forse isolato, in rappresentanza di Giovine e Donazzan, da cui, però Rucco non pare totalmente distante, subentrerà Simona Siotto, anche in prospettiva della sua possibile candidatura al vertice di palazzo Trissino nel 2028.
Con Rucco proteso verso la regione (per il cui nuovo consiglio Joe Formaggio “lavorerebbe” in proprio e Giovine e Donazzan appoggerebbero, anche?, il trentino Berton) molti dei 4 fuoriusciti da Idea Vicenza farebbero blocco (il condizionale in politica è d’obbligo) per Berlato, che a questo punto povrebbe aver ripreso in mano la rappresentanza consiliare di Fratelli d’Italia, partito che a Roma prenderà atto con soddisfazione della nuova realtà vicentina a cui Donazzan e Giovine, comunque sempre più vicino alla Roma della Meloni che alla Pove della Donazzan, non sono di certo completamente estranei.
In conclusione, l’ingresso di Rucco, Sorrentino, Porelli, Siotto e Liliana Zocca in Fratelli d’Italia, se da un lato viene accolto con entusiasmo da Berlato (che con Donazzan punterà al Parlamento Europeo) come un rinforzo per la coalizione di centro destra e per le sue strategie, dall’altro solleva nel centrosinistra interrogativi sull’opportunismo politico e sulla rappresentanza effettiva dei cittadini.
La politica vicentina, quella che si dichiarava civica, per lo meno a destra ha fatto le sue scelte di fronte al classico bivio verso nuove prospettive o verso strategie pragmatiche orientate alla conquista di seggi importanti.
A margine di queste manovre pre europee e pre regionali, con prospettive a lungo termine sulle comunali beriche, non sembrerebbe scandaloso ipotizzare come la permanenza degli altri eletti nella “fu civica” di Francesco Rucco sia a tempo per tenere in piedi (o ancora in mostra) la vocazione dichiarata in campagna elettorale ma anche per avere disponibili future mosse, verso FdI, cosa più probabile anche per i curricula di alcuni loro esponenti, o altre formazioni d’area.