Russia contro Mattarella: “Convocazione ambasciatore? Roma attacca inutilmente”

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Non hanno nulla con cui difendersi. Così hanno deciso di attaccare”. Così la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha commentato la convocazione dell’ambasciatore russo in Italia da parte della Farnesina dopo l’attacco verbale al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il terzo in un mese.

Gli italiani ”hanno attaccato invano: in primo luogo, hanno solo attirato maggiormente l’attenzione sui loro problemi, in secondo luogo, lo vedrete più avanti”, le parole di Zakharova intervistata dal quotidiano Izvestia. Zakharova si è quindi chiesta ”perché questa reazione?’. A quanto pare perché siamo di nuovo arrivati al cuore del problema: abbiamo colto la stessa persona mentire”.

La portavoce si riferisce alle parole pronunciate dal presidente Mattarella sulla minaccia nucleare rappresentata da Mosca. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, ha chiesto ieri al segretario generale della Farnesina, ambasciatore Riccardo Guariglia, di convocare l’ambasciatore della Federazione Russa a Roma in seguito all'”ennesimo attacco verbale” nei confronti di Mattarella. “Il presidente della Repubblica è un uomo di pace e simbolo di unità nazionale ed europea”, ha affermato Tajani, condannando in modo “severo” le parole pronunciate da Zakharova.

Quella di ieri è stata la terza volta di Zakharova contro il presidente della Repubblica, la prima risale al 14 febbraio scorso. “Il presidente italiano Sergio Mattarella ha fatto dichiarazioni offensive, tracciando parallelismi oltraggiosi tra la Russia e la Germania nazista”, aveva detto Zakharova. Che, in quell’occasione, aveva affermato che Mattarella “dovrebbe ricordarsi dell’inequivocabile sostegno dato dall’Italia al regime criminale neonazista in Ucraina”.

Tre giorni dopo, il 17 febbraio, Zakharova aveva avvertito che le parole di Mattarella non sarebbero state senza conseguenze. “Mattarella ha affermato, in qualità di Presidente, di ritenere che la Russia possa essere equiparata al Terzo Reich. Questo non può essere lasciato senza conseguenze e non lo sarà mai”, aveva dichiarato la portavoce del ministero degli Esteri russo definendo “blasfeme” le parole di Mattarella. Il 22 febbraio, commossa fino alle lacrime, Zakharova aveva ricevuto dal giornalista italiano Vincenzo Lorusso che vive a Luhansk una petizione con “10mila firme di italiani che non condividono il pensiero del presidente Mattarella. Diecimila italiani che conoscono la storia e sanno il tremendo sacrificio di 27 milioni di sovietici”.

Il riferimento di Zakharova era alle parole pronunciate il 5 febbraio scorso dal capo dello Stato in occasione del conferimento del titolo di dottore honoris causa dell’Università di Aix-Marseille. Durante il discorso Mattarella aveva ricordato come “la crisi economica mondiale del 1929 scosse le basi dell’economia globale e alimentò una spirale di protezionismo, di misure unilaterali, con il progressivo erodersi delle alleanze”.

“Fenomeni di carattere autoritario – aveva ricordato il Presidente – presero il sopravvento in alcuni Paesi, attratti dalla favola che regimi dispotici e illiberali fossero più efficaci nella tutela degli interessi nazionali. Il risultato fu l’accentuarsi di un clima di conflitto, anziché di cooperazione, pur nella consapevolezza di dover affrontare e risolvere i problemi a una scala più ampia. Ma, anziché cooperazione, a prevalere fu il criterio della dominazione. E furono guerre di conquista. Fu questo il progetto del Terzo Reich in Europa. L’odierna aggressione russa all’Ucraina è di questa natura”.

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