Sulla risoluzione dell’Unione Europea che ha dichiarato la Russia stato terroristico (ne abbiamo parlato qui) si registra una nota critica del consigliere regionale Stefano Valdegamberi del Gruppo misto.
“Ha ragione l’europarlamentare Achille Variati – afferma – a non partecipare al voto sulla Risoluzione del Parlamento europeo approvata ieri, che indica la Russia come ‘Stato sponsor del terrorismo’: è un voto che rappresenta il massimo dell’ipocrisia e non contribuisce per nulla a un processo di riappacificazione tra le parti.
I parlamentari che hanno votato a favore di questa risoluzione, o ignorano la verità dei fatti accaduti in Ucraina dal 2014 a oggi, o sono in evidente malafede. Gli stessi Stati Uniti hanno dimostrato maggiore prudenza e non sono arrivati a tanto. La verità e la realtà sono ben diverse. Perché il Parlamento Europeo non ha spinto per l’attuazione degli Accordi di Minsk? Perché non ha mai promosso un tavolo di pace, cercando di ascoltare le ragioni di entrambe le parti?”, chiede il consigliere.
“Sono le popolazioni russofone del Donbass e di altre regioni ucraine che dal 2014 subiscono azioni aggressive e repressive di ogni genere – prosegue -, solo perché di lingua russa, da parte del regime nazionalista che si richiama a vecchi miti dei regimi più oppressivi del Novecento, dedicando vie e piazze a una figura quantomeno discussa come Bandera.
Prima di prendere posizioni così oltranziste occorre conoscere la storia e i fatti. È di questi giorni la notizia di gruppi neonazisti italiani in contatto da anni con il battaglione Azov, che avevano programmato attentati in Italia. Nel 2014 a Odessa oltre 70 persone sono state bruciate vive nella casa dei sindacati solo perché filorusse. Nel febbraio dello stesso anno è stato organizzato il colpo di stato di piazza Maidan con la successiva aggressione militare alle regioni russofone del Donbass, causando decine di migliaia di morti civili e la distruzione sistematica di infrastrutture civili e industriali, scuole, ospedali, trasporti, ecc.. con l’intento di attuare una vera e propria pulizia etnica delle popolazioni russofone.
Il governo di Kiev – aggiunge Stefano Valdegamberi – ha persino tagliato acqua, elettricità e generi alimentari alla popolazione della Crimea nel 2014, solo perché ha scelto con un libero voto parlamentare, seguito da un referendum, di tornare sotto la Russia. In Ucraina sono stati aboliti e dichiarati fuori legge partiti che rappresentano milioni di voti e messa a tacere la stampa e cancellata ogni forma di dissenso politico e giornalistico; sono state fatte mettere fuorilegge partiti di opposizione e assassinando giornalisti scomodi, creando le liste di proscrizione esposte sui siti internet come nelle peggiori dittature. Sono state approvate leggi che impongono con forza a popolazioni interi l’uso della lingua ucraina, sconosciuta ai più. Vi sono centinaia e migliaia di civili inermi, pretestuosamente accusati di collaborazionismo con i russi, fatti sparire nel nulla in fosse comuni, cercando di accusare falsamente i russi.
Conosco molto bene la Crimea e i suoi abitanti – conclude Valdegamberi – compresa la comunità italiana. Non ho mai trovato persone che si sentissero occupate o invase, anzi. Mi chiedevano perché noi approviamo sanzioni contro le loro scelte. Mi vergogno di questo Parlamento Europeo, composto di rappresentanti degli Stati che non conoscono nulla di tutto questo e non si sono nemmeno scomodati per informarsi. L’Europa ha perso ancora una volta l’opportunità di porsi come soggetto mediatore e riappacificatore tra due popoli fratelli, abdicando questo ruolo alla Turchia.
Criminalizzare il popolo e lo stato russo, senza un’operazione verità che metta di fronte alle responsabilità entrambe le parti e non una sola per raggiungere un accordo è il modo migliore per fomentare la guerra e fare in modo che questa si estenda. Poi non piangiamo se le cose sfuggono di mano”.