Sabbie riciclate, il modello Etra per scarti provenienti da spazzamento o fognatura

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etra sabbie riciclate

In Etra non si butta via nulla, neppure le sabbie derivanti dallo spazzamento delle strade e delle piazze dei comuni. Anzi, si selezionano i materiali e si avviano al loro riutilizzo.

Non solo, quindi, plastica, vetro, carta e gli altri classici materiali che si possono inserire nei diversi circuiti del riciclo; ma anche le sabbie derivanti dallo spazzamento stradale e dalla dissabbiatura della fognatura provenienti dagli impianti di depurazione vengono valorizzati da Etra, in un impianto che si trova a Limena, comune alle porte di Padova, e attivo dal 2008. “Uno dei primi ad avviare questa attività in Italia e tuttora uno dei pochi, visto che se ne contano meno di una decina in tutta la Penisola – commenta Flavio Frasson, Presidente del Consiglio di Gestione di Etra –. Si avvale di una tecnologia semplice ma efficace, oggetto di visite anche da parte di altri Gestori, ed è frutto di una filosofia che punta a ridurre quanto più possibile lo spreco di materiali, e anzi di valorizzarli, nello spirito dell’economia circolare. Basti pensare che in precedenza tutti questi rifiuti finivano in discarica o all’incenerimento”.

etra sabbieL’impianto, che si trova nell’area del depuratore di Limena, raccoglie i materiali provenienti da 41 comuni, non tutti del bacino di servizio di Etra, e dagli impianti e centri di raccolta della Multiutility, ma anche da un’azienda che recupera i fanghi termali, per un totale di 54 soggetti. Tratta i rifiuti provenienti dall’attività di spazzamento stradale e dalla pulizia delle caditoie, le sabbie delle vasche di dissabbiatura dei depuratori, nonché i rifiuti provenienti dalla pulizia della fognatura.

Il materiale viene prima vagliato e poi selezionato attraverso più lavaggi, utilizzando per la quasi totalità l’acqua depurata provenienti dal contiguo depuratore. Al termine del trattamento, la sostanza organica presente nei materiali in ingresso viene separata dai materiali inerti che, suddivisi in sabbia, limo e ciottoli, vengono conferiti a ditte autorizzate al recupero. Anche i fanghi della depurazione delle acque di lavaggio e lo scarto da vagliatura, vengono avviati in percentuali diverse al riciclo, e questo perché derivano da rifiuti già non pericolosi all’origine,

“Nel 2022 sono state lavorate quasi 6500 tonnellate di materiali, di cui circa 6 mila derivanti dallo spazzamento stradale – conclude Morena Martini, Presidente del Consiglio di sorveglianza -. Ne sono usciti ciottoli, sabbia e limo per 1750 tonnellate, avviate totalmente al recupero, 3650 tonnellate di scarto da vagliatura, recuperate per il 35% e 525 tonnellate di fanghi da depurazione, recuperati per l’86%. In pratica, circa 3500 tonnellate di materiali sono state portate ad una seconda vita e sottratte all’incenerimento o alla discarica con notevoli vantaggi per l’ambiente”.