Succede che viene richiesta una sala al comune di Vicenza per poter dibattere e approfondire i temi legati al “confine orientale” (alias il tema delle foibe, ndr). Tra i relatori l’On. Stojan Spetic già senatore della Repubblica e Gigi Poletto dell’ANPI di Vicenza.
Succede che viene inviata una mail a chi ha fatto la domanda nella quale si negava la sala sostanzialmente per “negazionismo”.
Succede che gli organizzatori dell’iniziativa vanno dal prefetto e spiegano all’incaricata dello stesso, che ne prende nota, lo sconcerto, le loro ragioni e l’assoluta mancanza di ufficialità di un provvedimento comunale che è stato comunicato con una semplice mail.
Succede che, dopo aver mandato al comune tutti i documenti e le note richieste, il 1 marzo arriva il permesso ufficiale di utilizzare la sala.
Succede che 24 ore dopo, il 2 marzo, arriva la comunicazione della revoca dell’uso della sala per motivi di ordine pubblico.
Che dire? Un atteggiamento stupefacente.
Ora bisognerebbe chiedere a chi di dovere se c’è stato qualcuno che ha paventato e promesso disordini nel caso si tenesse l’iniziativa sulle foibe. Oppure se il repentino cambio di opinione del comune sia dovuto ad altre motivazioni che, magari, è meglio non si sappiano.
Certo è che questi atteggiamenti sconcertanti sembrano evidenziare un tentativo di ostacolare un dibattito democratico e un approfondimento storico dei fatti che hanno insanguinato il confine orientale nella prima metà del secolo scorso.
Evidentemente per qualcuno la Storia è qualcosa che può essere censurata e manipolata a piacimento. Forse, sempre per quel qualcuno, è utile limitarsi alla cronaca.
In definitiva stiamo vivendo nei fatti (anche se qualcuno li vorrà catalogare come piccoli incidenti di percorso) la costruzione di quel “Ministero della Verità” che, in “1984” di Orwell, veniva imposto da un regime ostile alla verità stessa.
Vicenza, 4 marzo 2023
Partito della Rifondazione Comunista – Vicenza, Partito Comunista Italiano – Vicenza, USB (Unione Sindacale di Base) – Vicenza
