Ad una settimana dall’inizio dei saldi, partiti lo scorso sabato 2 luglio, i nodi vengono al pettine, soprattutto quelli delle associazioni di categoria che per vendere “raccontano di tutto”. Un’indagine Confimprese ci fa sapere che la flessione degli acquisti, rispetto ad un anno fa, è mediamente intorno al 20% (1)… che è quanto c’era da aspettarsi visto che abbiamo percentuali inflattive dell’8.
A ridosso della partenza, alcune ore dopo l’apertura dei negozi, associazioni di categoria diffondevano dati più alti di business rispetto all’anno prima. A nostro avviso avrebbero potuto essere dettati essenzialmente da aspettative commerciali e mediatiche e abbiamo chiesto riscontri; consapevoli, nel marketing, del cosiddetto “effetto traino”: “oh, guarda, quanti stanno andando a comprare, vuol dire che c’è roba buona e si fa bene a fare altrettanto anche se abbiamo l’inflazione alle stelle”.
In attesa di questi riscontri… arriva l’indagine Confimprese, basata su metodi statistici, e ci mette di fronte alla realtà (1).
Purtroppo.
Ci sarebbe piaciuto che le aspettative collimassero con la realtà, ma così non è, e far credere il contrario non fa bene a consumatori, imprese e istituzioni. Le difficoltà si affrontano con certezze. Su di esse si modellano politiche e comportamenti: per chi – istituzioni – deve trovare soluzioni, palliativi e riduzioni dei danni; per chi deve fare i conti nella propria bottega per non ritrovarsi con troppa o poca merce; per chi deve capire il proprio portafoglio e calibrare spese, necessità e desideri.
Un’istituzione che ignora le certezze o – peggio – si inebria confondendole con le aspettative; un commerciante che fa finta che tutto vada bene; un consumatore che, in tempi di virtù da formiche, si comporta come una cicala… dove spesso commerciante e consumatore si inalberano contro il fisco vampiro o lo Stato assente… per quanto spesso abbiano ragione… occorre che lo facciano a ragion veduta e non a “caciara”, esprimendosi con la pancia piuttosto che con la testa. Facciamo tutti parte di una comunità oggi in estrema difficoltà e dobbiamo cooperare con la realtà e non esprimerci con cieco egoismo.
Questo è il punto di partenza, la base. Su di essa è bene incastonare tutte le rivendicazioni possibili ed immaginabili.
1 – Il Sole24Ore del 09/07/2022
l’associazione non percepisce ed è contraria ai finanziamenti pubblici (anche il 5 per mille)
La sua forza economica sono iscrizioni e contributi donati da chi la ritiene utile
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Fonte: Saldi. Le balle dei commercianti… purtroppo. Ma con le balle non si va da nessuna parte